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06 Settembre 2022

Cuocere la pasta con il fuoco spento?

di Rudy Bandiera

Il professor Giorgio Parisi, geniale scienziato vincitore del premio Nobel per la fisica nel 2021, ha parlato della cottura della pasta e di un modo per risparmiare gas.

In pratica dice che la pasta può essere cotta anche a fuoco spento, purché si tenga il coperchio e non esca il calore, cosa nota e raccontata dagli chef da anni ma che torna di gran “moda” oggi per risparmiare sul tanto discusso gas.
Dice Parisi, in uno slancio di umiltà da cui tutti dovremmo imparare “Ovviamente in questo modo si consuma ancora di meno e penso che la pasta si cuocia lo stesso. In fondo la pasta si cuoce bene anche in montagna con l’acqua che bolle a 90 gradi”.

Abbiamo l’esempio di un uomo geniale che fa un uso normale dei social: ha letto qualcosa di interessante, ne ha fatto un post su FB aggiungendo le sue conoscenze e l’ha pubblicato. Il bello viene dopo.

I commenti si sono suddivisi tra quelli che dicono che ha ragione perché hanno provato, quelli che dicono di essere stati a scuola di cucina e che questa è una cosa risaputa ed utilizzata dagli chef e quelli che…

– eni, con sede in Olanda, continua o meno a fare affaroni sui profitti malgrado noi…
– Invece di discettare sulla cottura della pasta per spiegare i massimi sistemi, Il Nobel si spenda per informare gli italiani sulla utilità dei rigassificatori, delle trivelle e del nucleare…
– rimane vergognoso che un geniale scienziato venga invitato a fare affermazioni di colossale stupidità politica. Lui non se ne accorge perché non si è mai interessato del significato…
– vogliamo mangiare la colla ? suvvia, diamoci una regolata
– quindi, il riscaldamento a legna non inquina più, non produce più CO2 come le scoregge delle mucche???
– Se in un’autostrada a tre corsie taglio una curva, risparmio la stessa quantità di energia. Speriamo che non arrivi qualche altro deficiente a dirci di tagliare le curve.

E così via.

C’è anche qualcuno che dice che gli scienziati sono li per fregarci, che la scienza è una burla e che “credere nella scienza” è roba da sottosviluppati mentali (affermazione che mi riporta alla memoria una puntata dei Simpson in cui Stecco -amico di Bart- dice che andare con le ragazze è “roba da effeminati”).

Questo post è la rappresentazione plastica del neo-medioevo in cui siamo catapultati, un periodo in cui solo il fatto di essere uno scienziato ti mette sotto al riflettore di un certo genere di persone che vedono complotti ovunque, definendoti di fatto un servo del sistema pagato dai poteri forti.

Un Nobel per la fisica parla di pasta e gli dicono che dovrebbe parlare di trivelle, di ENI o nucleare ma se parlasse di ENI, trivelle o nucleare direbbero che lo fa pagato da qualcuno per farlo.

Qualche anno fa ridevo di queste cose ma oggi inizio a prenderle molto seriamente perché ci sono individui (TANTI) che costruiscono e credono SOLO alla loro narrazione, del tutto ciechi non solo alla realtà ma anche alle narrazioni degli altri.

La cosa non fa più ridere…

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