Ieri PayPal ha annunciato che consentirà ai clienti statunitensi di effettuare pagamenti in criptovalute: Bitcoin, Litecoin, Ethereum o Bitcoin Cash in portafogli digitali potranno essere convertiti in valuta corrente per effettuare acquisti.
Il funzionamento è semplice: al momento del pagamento la moneta virtuale nel saldo verrà automaticamente visualizzata tra i metodi di pagamenti che si possono utilizzare e, una volta confermato l’acquisto, la criptovaluta viene convertita in valuta fiat (moneta in corso corrente) e la transazione sarà completata.
Come la carta di Debito di Visa di cui parlavo l’altro giorno (nella foto), fatta con il servizio Binance, immediata e del tutto gratuita, questa realtà (PayPal non è la banca di periferia dietro casa) ci apre ad una riflessione inaspettata: al di là delle opinioni personali sulla trasparenza, sul mining energivoro e su altri semi-fatti che si trovano in giro, appare evidente che siamo in un mondo a due velocità in cui le criptovalute (fino a qualche anno fa sconosciute) divengono DI FATTO utilizzabili per il caffè e la burocrazia italiana non usa le PEC ma manda multe e comunicazioni per raccomandata.
Dove sta l’ingranaggio che si è inceppato? Aziende, Mercato e Governi vanno a velocità diverse come in un romanzo Cyberpunk?
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