Così ha scritto il direttore generale della Croce Bianca dell’Emilia Romagna (ora sospeso) Donatello Alberti commentando sui social il femminicidio di Alessandra Matteuzzi, la donna uccisa dall’ex Giovanni Padovani.
In seguito ai commenti sdegnati che ha generato con questa infelice uscita ha rincarato la dose con “Comportatevi più sobriamente come le nostre nonne, non siate scostumate e provocanti e gran parte delle aggressioni saranno evitate, la colpa prima di tutto è del mondo di oggi totalmente fuori controllo, la donna fa l’uomo e viceversa, ma dove siamo arrivati?”
Ecco, quando si parla di “questione culturale” si parla di questo: la vittima di un omicidio diventa in parte complice, nella testa di qualcuno che ha fatto del testosterone l’unica vera ragione di vita.
Quello che dobbiamo sradicare è questa cultura della giustificata reazione violenta a una provocazione che violenta non è: quello che dobbiamo culturalmente abolire è il concetto secondo il quale se un uomo ammazza una donna la donna è in parte responsabile.
Se non riusciamo ad eliminare questo disastroso modo di pensare i femminicidi saranno sempre non solo numerosi ma in parte giustificati da quelli come Alberti che fanno parte di un mondo che spero scompaia.