Noi possiamo comunicare con due tipi di comunicazione: sincrona e asincrona.
Cosa succede se ci troviamo a lavorare con persone che preferiscono un tipo di comunicazione piuttosto che l’altra?
Nel dialogo con gli altri ci sono delle, passatemi il termine, convenzioni da seguire, delle consuetudini utili da ricordare soprattutto quando si parla di lavoro, di eventi, di logistica, il tutto per
trovare un equilibrio tra le due tipologie di comunicazione.
Di seguito, prima del video, la sbobinatura di quello che dirò nel video stesso, in modo che possiate leggere i sottotitoli oppure, se preferite, seguire direttamente dal post quello che dico nel video. Ci saranno delle imprecisioni “linguistiche”, ma se qualcuno riesce a fare dei video di 5 minuti senza copione, errori e tagli… beh mi dica come si fa :)
Nel mondo in cui viviamo ci sono due tipi di comunicazione: sincrona e asincrona. Che cosa vuol dire?
L’esempio perfetto di comunicazione sincrona è la telefonata ovvero io ti chiamo in questo momento, tu rispondi e contemporaneamente siamo impegnati nella stessa telefonata. Quindi è una comunicazione sincrona cioè mentre io ti parlo tu mi ascolti e mi rispondi ok? Botta e risposta.
Questo funziona per le telefonate piuttosto che per la chiacchiera faccia a faccia in un bar, piuttosto che per i classici FaceTime o la videochiamata WhatsApp che facciamo faccia a faccia.
Ha delle caratteristiche peculiari, per esempio è al volo, è botta e risposta ed è interruttiva, interrompe sempre qualcosa.
Poi c’è la comunicazione asincrona, l’esempio massimo di comunicazione asincrona è la mail, io ti mando una mail e non sei obbligato a rispondermi immediatamente, non è una chat, anche se nella chat non sei obbligato, puoi gestirla come meglio credi, mettere delle etichette eccetera, fare dei gruppi e rispondere un po’ più con calma.
Io mi sono dato una regola molto semplice. Entro 24 ore massimo devo rispondere ad una mail, qualunque mail sia, poi ognuno ha le proprie regole, però diciamo che ho un giorno per rispondere ad una mail e sentirmi bene con me stesso.
La chat è un altro discorso ancora, perché in genere è più frammentata, più spezzettata, più breve e si compone anche di altri componenti come per esempio il messaggio vocale. Il messaggio vocale è la comunicazione asincrona per eccellenza, è vocale come dovrebbe essere una telefonata ma non è un botta risposta, è un ti ascolto, elaboro, rielaboro poi se voglio ti rispondo come voglio, con un vocale piuttosto che con una telefonata, piuttosto che con un messaggio.
Io personalmente odio la comunicazione sincrona. In questi giorni sono stato sottoposto non per lavoro ma per svago a delle videochiamate, FaceTime e roba di questo genere, con amici. Non c’è niente che trovi più imbarazzante di una videochiamata. Cioè il mettermi davanti ad uno schermo, con un amico o un’amica dall’altra parte che parla, guardarsi attraverso ad uno schermo e parlare è una cosa che non mi riesce.
Mi riesce molto più facile in questo momento parlare con il mio telefono che è qua davanti incollato senza nessuno dietro, piuttosto che mettermi a parlare con un amico dall’altra parte di un monitor.
Anche la telefonata non mi piace, mi da fastidio, è vincolante, devi fare attenzione a ciò che si dice, devi stare concentrato solo su quello, non puoi fare altro in quel momento, poi chiaro capisco perfettamente che la telefonata come la videochiamata, anche se meno la videochiamata, sono fondamentali per la comunicazione, ma non mi piacciono.
Preferisco la comunicazione asincrona, preferisco il messaggio, preferisco la mail, tutto rimane scritto, specie nella mail, non ho bisogno di rincorrere con note tutto quello che è stato detto eccetera.
Per esempio, la mia compagna odia i messaggi vocali e le chat, ama le telefonate e le piacciono da matti le videochiamate. In questo caso come si fa, non con la mia compagna intendo, ma se ci si trova a lavorare con altre persone che amano o odiano una tipologia di comunicazione rispetto ad un’altra. Intanto è un amare e odiare molto relativo, però io credo serva un equilibrio e un equilibrio anche piuttosto semplice da trovare. Per esempio, il messaggio vocale, secondo me va benissimo nella misura in cui non riusciamo per esempio a scrivere, quindi siamo o per strada o impegnati a fare altre cose e quindi mandiamo un messaggio vocale breve, breve, per spiegare qualcosa al volo che altrimenti sarebbe un messaggio.
Il messaggio è preferibile perché secondo me occupa meno risorse in chi lo riceve piuttosto che il messaggio vocale, messaggio testuale scusate è preferibile rispetto al messaggio vocale, la telefonata serve quando le cose da dire sono più complesse o quando si deve passare un po’ più di pathos.
Se io devo parlare di un matrimonio, dell’invito di matrimonio a qualcuno, è ragionevole pensare che lo chiami se gli devo chiedere di essere mio testimone piuttosto che di far parte dei miei amici al matrimonio.
Quindi anche all’interno dell’ambiente lavorativo, il discorso è lo stesso, in più bisogna aggiungere una cosa. Se ci si dicono cose che riguardano logistica, lavoro, orari, appuntamento, questioni che riguardano eventi piuttosto che lavori eccetera, bisogna scriversi, non telefonarsi, perché la telefonata va bene per prendere degli accordi, ma gli accordi poi devono essere scritti. Quindi a seguito di una telefonata di lavoro, di un FaceTime, di una qualunque cazzata voi vogliate fare con il vostro telefono, deve sempre seguire una telefonata. Se odiate le telefonate, scusate, una mail. Se odiate le telefonate, comunque ci sono alcune persone con le quali le dovete fare perché certe cose si spiegano meglio così, ma poi mandate sempre una mail, non ho detto una chat, una mail, perché la mail è l’unica cosa che abbiamo tutti quanti e tutti quanti siamo in grado di gestire senza impazzire e senza perderci tra rivoli di chat come se fossimo sull’Himalaya con il vulcano che esplode che non so cosa c’entra.
Rock & roll.
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Sono autore di libri su innovazione, tecnologia e comunicazione: power creator, docente e gamer, Rudy Bandiera è il mio VERO nome.
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I libri che ho scritto:
Giugno 2014: Rischi e opportunità del Web 3.0
Maggio 2015: Le 42 Leggi universali del digital carisma
Maggio 2017: Condivide et impera
Marzo 2019: CREA contenuti efficaci
Di seguito alcuni link per ascoltare altri miei contenuti, su canali un po’ meno consueti.
Audible: “Vita da web”: http://bit.ly/2Zze86B
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