Sono abbonato al New York Times, 2 euro al mese.
Articoli belli, approfonditi, newsletter complete per ogni argomento, nuove ed avvincenti forme di impaginazione e ZERO pubblicità. Oltre che, a mio avviso, il miglior giornalismo che si trovi in circolazione.
Sono abbonato al Corriere della Sera: 3 euro a settimana.
12 euro al mese per non avere più il contatore agli articoli che si possono leggere e per vedere esattamente le stesse cose che si vedono se non si è abbonati, compresa la pubblicità, insistente e ovunque.
Se pago 12 euro al mese perché devo vedere gli spot prima dei video senza poterli saltare? Perché devo sciropparmeli durante gli articoli e perché non posso avere dei contenuti dedicati?
Assodato che se non fosse per la mia compagna cancellerai l’abbonamento perché la trovo una intollerabile presa in giro, come possiamo salvare il giornalismo (anche quello arrembante e d’inchiesta) se non diamo NULLA a chi è disposto a pagare?
Il salvataggio del VERO giornalismo dovrebbe partire dal “pagamento a consumo” dei contenuti utilizzati e da servizi esclusivi con nuovi e diversi modi di leggere il giornale per chi VUOLE pagare.
L’alternativa è la deriva dei magazine pubblicitari che per fare visite, e quindi mangiare, parlano solo del Grande Fratello e dei reali inglesi.
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