Stiamo uscendo dall’era del possesso per entrare nell’era dell’accesso, questa citazione di Rifkin descrive perfettamente la trasformazione culturale che sta vivendo la nostra società proprio adesso.
Vogliamo ancora possedere un’auto? Vogliamo ancora possedere una casa?
Di seguito, prima del video, la sbobinatura di quello che dirò nel video stesso, in modo che possiate leggere i sottotitoli oppure, se preferite, seguire direttamente dal post quello che dico nel video. Ci saranno delle imprecisioni “linguistiche”, ma se qualcuno riesce a fare dei video di 5 minuti senza copione, errori e tagli… beh mi dica come si fa :)
L’automobile è sempre meno un bene e sempre più un servizio.
Ascoltate questo dato che secondo me ha dell’incredibile: sono circa 33 mila gli Italiani che ogni giorno utilizzano sistemi di car sharing, in Italia, 33 mila persone che ogni giorno utilizzano macchine che non sono le loro.
Allora ragazzi, siamo di fronte ad una sorta di rivoluzione, che va ben al di là dell’automobile, è una vera e propria rivoluzione culturale. Chris Anderson nel suo grande saggio che non vi sto neanche a dire chi è, se non sapete chi è andate a cercare i suoi libri e andate a leggere i suoi libri, in un libro meraviglioso che si chiama gratis se non sbaglio è in quello, dice che noi, la nostra generazione e la generazione successiva alla nostra sta uscendo dall’era del possesso ed entrando nell’era dell’accesso, che cosa significa questo?
Significa che le nuove generazioni non vogliono più possedere ma vogliono usare, il punto è molto semplice. Quando tu compri un’automobile, compri una macchina, nel momento in cui esci dalla concessionaria, faccio l’esempio della macchina ma poi lo allarghiamo ad altri campi, dal momento in cui esci dalla concessionaria, già l’automobile perde valore, perde valore enormemente nel momento in cui firmi il contratto, perché non è più nuova.
Se paradossalmente tu vendessi la tua macchina fuori dalla concessionaria, prederesti diverse migliaia di euro in meno di quelle che hai pagato.
Non è un buon investimento l’automobile, non lo è mai stato, è un bene di consumo, e come tale si consuma, perché sennò sarebbe qualcos’altro. Però il punto è che un’automobile è un mezzo che ti serve per andare da un punto A ad un punto B. Ora, se noi non vediamo più o se noi non vedessimo più l’automobile come uno status symbol, cosa che abbiamo sempre fatto, e lo vedessimo solo per quello che è ovvero un mezzo per andare da un punto A ad un punto B, il possederla non ha più senso, è una stronzata possedere un’automobile.
Perché? Perché quello che a noi interessa è essere trasportati là, non con cosa, con come o non con qualcosa che sia anche uno status.
Abbiamo altri status, che possono essere per esempio il telefonino che abbiamo, i vestiti che indossiamo o i capelli che portiamo o forse non lo so, forse abbiamo degli status ancora diversi ma l’automobile non lo è più, o lo è sempre meno, tant’è che appunto i giovani utilizzano sempre di più dei sistemi alternativi.
Faccio un esempio, io sono di Ferrara, sono a Ferrara in questo momento, e Ferrara non è certamente Manhattan, non è Dubai, non è Tokyo. A Ferrara c’è il car sharing di auto elettriche, si chiama Corrente, peraltro la comunicazione fatta dal car sharing è bellissima perché ci sono dei cartelli con scritto “ciao benza”. Io mi sono iscritto a questo servizio che tra l’altro mi hanno detto che arrivava e non me n’ero neanche accorto, ho letto per caso dei comunicati stampa, ed è bellissimo perché ci sono una decina, credo, di auto a Ferrara che girano elettricamente e possono essere lasciate dove si vuole poi un addetto verrà a ripigliarle e a ricaricarle, quindi tu non ti devi neanche occupare del problema di ricaricarle oppure no.
Perché è fighissimo? Perché vai dove vuoi, la parcheggi dove vuoi, la prendi dove è, non hai più bisogno di pensare alle gomme, al meccanico, me la stussano, me la sfrisano, me la rovinano, scusate il dialetto ma ci siamo capiti, invece di usare l’inglese ho usato il dialetto.
Il punto è esattamente questo qua: a ogni cosa che tu possiedi, hai un pensiero in più, se possiedi dieci cose, hai dieci pensieri in più. Se riuscissimo, e cosa in cui stiamo riuscendo, a liberarci dai concetti degli status symbol, vivremo sicuramente molto più leggeri, le cose vanno usate, non possedute, nella misura in cui non sono uno status symbol.
La casa sta subendo la stessa identica trasformazione. C’è una rinascita incredibile, una ricrescita incredibile degli affitti perché? Perché ci hanno sempre detto “compra la casa che è sicura, compra la casa che è un investimento” oggi la casa non è più l’investimento che era, io stesso ho speso decine di migliaia di euro rivendendo la mia casa dopo che l’avevo comprata nei primi anni 2000.
Perché non si vuole più la casa? Perché non hai più l’IMU da pagare, perché non devi pensare al fatto che se ti si rompe un tubo sono affari tuoi, hai bisogno di usarla una casa, non di possederla, lo so che come concetto è contro culturale, ma è la direzione verso la quale stiamo andando.
Rock & roll.
Sono autore di libri su innovazione, tecnologia e comunicazione: power creator, docente e gamer, Rudy Bandiera è il mio VERO nome.
Per sapere chi è Rudy Bandiera, informazioni e contatti vai alla pagina info
I libri che ho scritto:
Giugno 2014: Rischi e opportunità del Web 3.0
Maggio 2015: Le 42 Leggi universali del digital carisma
Maggio 2017: Condivide et impera
Marzo 2019: CREA contenuti efficaci
Di seguito alcuni link per ascoltare altri miei contenuti, su canali un po’ meno consueti.
Audible: “Vita da web”: http://bit.ly/2Zze86B
Spotify: “Rudy Bandiera docet”: https://spoti.fi/31H7E7t