Supponiamo di essere amici; io carico una foto fatta in una particolare circostanza, scelgo quanto “Blurrarla” ovvero appannarla, offuscarla… renderla misteriosa insomma, poi la condivido affiancandole una frase. Cosa ottengo? Ottengo un’App effetto sorpresa da non sottovalutare per nulla.
Parliamone con Maurizio e Federico che mi sa che la conoscano meglio di me.
D) Ciao Maurizio e Federico e grazie per il vostro tempo. Volete fare una breve presentazione e dirci che ruolo occupate nel progetto?
R) BlurryMe è un social network di immagini. Ci differenziamo dal mercato per il particolare modo con cui le foto caricate dagli utenti vengono mostrate o meno agli altri utenti. Il nostro team è piccolo e ancora poco strutturato quindi abbiamo tutti una visione abbastanza globale del progetto. nello specifico Maurizio essendo designer si occupa maggiormente di portare avanti lo sviluppo dell’applicazione e della sua promozione online mentre Federico oltre ad essere il responsabile finanziario ha l’importante compito di gestire il fundraising e di tenere i rapporti con gli investitori che ci hanno permesso di fondare la nostra startup innovativa a Giugno 2014.
D) A quali domande rispondete? Dacci dei perché. Spiega in modo semplice di cosa si tratta, come se lo dovessi spiegare ad un anziano… come me.
R) BlurryMe è nato come “luogo” dove la gente si può scambiare foto in modo alternativo e divertente. Uno di quei cosi che si chiamano Social Network. La particolarità è che le foto che si condividono, sono “Blurrate”, ovvero sfocate, in modo tale da non farti capire del tutto ciò di cui si tratta. Facciamo un esempio: supponiamo di essere amici; io carico una foto fatta in una particolare circostanza, scelgo quanto “Blurrarla”, poi la condivido affiancandole una frase. Tu, vedendo quella foto, mi manderai la richiesta di “ShowMe” per poterla vedere. Io ovviamente non accetterò la tua richiesta e ti lascerò nel dubbio. :) Tanto decido io a chi farle vedere.
D) A chi vi rivolgete?
R) Ci rivolgiamo principalmente ai giovani, quelli più attivi con i Social Network. Pensiamo possa essere un mezzo per poter scherzare coi propri amici, oppure organizzare una festa in modo creativo. Riteniamo anche che le cose più sorprendenti possano venire da un pubblico più anziano (come dici tu :)). Per fare una sorpresa a chi ami è sempre un bene avere idee originali. E non sottovalutate le possibili implicazioni positive sulla privacy!
D) In che modo veicolate il progetto? Avete un piano di ADV, con il passaparola, con i piccioni viaggiatori? Come fate sapere al mondo che esistete?
R) Il piano marketing iniziale prevede il contatto di siti internet e blog in target con il nostro progetto. A seguire selezioneremo alcuni influencer per poter diffondere il nostro motto “#BlurYourLife”. Il terzo punto del piano riguarda le campagne ADV sui social che interesseranno Facebook e Twitter nell’attesa che Instragram (il social per eccellenza per il nostro target di età) apra a tutti la possibilità di fare advertising sulla sua piattaforma. La vera chicca sono i video che potete trovare sul nostro sito!
D) Chi fa parte della partita? Quanti siete, chi siete e come siete strutturati? No, non sono della DIGOS ;)
R) Per ora siamo in 3! Maurizio è responsabile del prodotto, Federico ha l’arduo compito di trovare nuovi finaziamenti mentre Ramy ci aiuta a diffondere BlurryMe sui social e su altri canali. L’infrastruttura server e lo sviluppo delle app sono gestite da una grande azienda che opera nell’informatica.
D) Presumo avrete intenzione di guadagnare dal vostro lavoro di intelletto: se sì da quando? E in che modo?
R) Come spesso succede per queste tipologie di business non abbiamo fretta di monetizzare. Il nostro obiettivo corrente è quello di creare un nuovo tipo di esperienza per i nostri utenti, poi è chiaro che ci aspettiamo in futuro un ritorno. Stiamo lavorando ad alcune soluzioni legate ai Brand e alle aziende. Ma in questo momento ci piace definirci user oriented!
D) Che cosa manca in Italia per poter sviluppare idee competitive?
R) Al momento in Italia è molto difficile trovare investitori che possano finanziare un prodotto basato su business model diversi rispetto a quelli a cui sono abituati. Inoltre le cifre in gioco sono ridicole rispetto ai parametri esteri anche senza parlare di Silicon Valley. Spiace dirlo ma a certi livelli ha poco senso cercare i capitali in Italia. Può succedere di trovarli ma è più un fattore di fortuna e conoscenze che di validità del progetto.
D) Che cosa abbiamo in Italia che ci permette di creare idee competitive? Quali sono i vostri quid?
R) In Italia ci sappiamo arrangiare anche con poco e questo è un bene. Ma il vero motore di questo paese (negli ultimi anni forse un po’ ingolfato) è l’innata creatività presente nel nostro DNA.
D) Pitch & Drink (pitchndrink.com) è il progetto che unisce l’utile al dilettevole rendendolo profittevole. Hai presente un aperitivo in cui si beve un buon drink e si gusta un buffet? Ecco, aggiungi startup e networking ed avrai Pitch & Drink con i quali, in questo momento, ti sto mettendo in contatto per continuare a parlare del vostro progetto. Che te ne pare?
R) Ci sembra un’ottima proposta. La nostra speranza è che il mercato italiano possa recepire al meglio il concetto di innovazione che si vuole trasmettere.
D) Fai un appello. Che sia qualcosa che vuoi chiedere, come soldi o aiuto, oppure qualcosa che vuoi dire, come mandare tutti a quel paese oppure benedire tutti quanti.
R) Una cosa semplice è nemmeno tanto impegnativa. Scaricate BlurryMe, usatela e fateci sapere cosa ne pensate.
Di seguito i riferimenti online per saperne di più, e grazie a Maurizio e Federico
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