Sono settimane molto calde per quello che riguarda il mondo delle criptovalute, in particolare per i bitcoin che hanno raggiunto un valore ALTISSIMO. Perché? E di cosa stiamo parlando?
Capire come funziona il sistema dei bitcoin o di ethereum (la seconda criptovaluta più scambiata al mondo e una piattaforma decentralizzata per la creazione di “contratti intelligenti”) è davvero molto molto complesso, ma cerco di spiegarlo in breve et in maniera semplice.
Bitcoin è una moneta elettronica creata nel 2009 da un anonimo inventore, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. A differenza della maggior parte delle valute tradizionali, i Bitcoin non hanno uno Stato e una banca centrale che li certifica ed il valore è determinato SOLO da domanda et offerta.
La loro creazione e distribuzione avviene attraverso e grazie ad una tecnologia che si chiama blockchain e funziona in questo modo (sto semplificando, non me ne vogliate): immaginate che ogni transizione sia suddivisa in “blocchi” di dati unici con al proprio interno anche il momento in cui è avvenuta la transizione. Adesso immaginate che ogni blocco di dati contenga al suo interno la traccia del blocco precedente. I blocchi sono quindi collegati formando una catena, con ogni blocco addizionale che rinforza lo “storico” di quelli precedenti: i blocchi sono su diversi server e si assemblano solo possedendo una “chiave” per aprirli.
I Btc sono virtuali ma funzionano esattamente come una risorsa finita, come l’oro, il plutonio, il petrolio o il titanio e il motivo è logico ovvero non può esistere un mercato se la risorsa che ne viene generata o che viene scambiata, è infinita. Da un certo punto di vista sono auto-regolamentati, o meglio sono regolamentati da degli algoritmi che fanno sì che non vi possano essere bitcoin per un valore maggiore di 21 milioni.
Senza entrare in tecnicismi che in questo momento non ci interessano, la moneta virtuale viene generata direttamente da utenti definiti Miner, e il guadagno oggettivo dipenda dalla potenza computazionale del proprio sistema: come a dire, più lavori, più guadagni.
Per capire che non stiamo parlando di un giocattolo sono sufficienti due dati: nel 2013 le transazioni in BitCoin sono state di 447 milioni di dollari, superando quelle di PayPal e sempre nel 2013 la moneta virtuale ha raggiunto il 21% del totale delle operazioni di cambio in Renminbi cinese, la valuta della Repubblica Popolare Cinese.
La grande perplessità attorno ai Btc sta nella sua stupefacente volatilità visto che il prezzo può oscillare del 20 o 30% in un solo giorno (anche se ultimamente crescono tantissimo e basta).
Esistono siti come Coinbase che permettono di venderli e comprarli e vi ricordo… la cosa è del tutto legale.
Nessuno sa cosa succederà ai bitcoin nel prossimo futuro, proprio nessuno: potrebbero essere un bellissimo argomento di conversazione da bar, nei prossimi 10 anni, oppure potrebbero essere un furbissimo investimento e la futura valuta planetaria, nessuno davvero lo sa.
La parte a mio avviso più interessante ed impattante per il nostro futuro è la blockchain, ovvero la tecnologia che permette che tutto questo avvenga.
Blockchain potrebbe davvero cambiare la storia: potrebbe eliminare la burocrazia e rendere completamente trasparenti i passaggi non solo di danaro ma di ogni cosa valga la pena scambiarsi, dati compresi.
Secondo una previsione del World Economic Forum (che trovate su Wikipedia) entro il 2025 ci saranno attività che genereranno oltre il 10% del PIL del mondo che saranno registrate su tecnologie che si basano sui principi della blockchain.
Nel 2015 Visa, Orange, Nasdaq e Citi hanno investito nella piattaforma basata su tecnologia blockchain e anche Goldman Sachs ha investito 50 milioni di dollari nella tecnologia per cercare di ridurre costi e intermediari. Insomma, non è che ci stanno investendo propriamente degli sprovveduti, ecco.
Personalmente sono convinto che la blockchain potrà cambiare il nostro futuro, non so quanto questo futuro sarà legato ai bitcoin che al momento, vi ricordo, non sono da considerare un investimento ma una scommessa.