In che modo Apple Pay e Google Pay gestiscono le informazioni delle carte sui nostri cellulari?
Per chi non avesse voglia di “seguire” lo schema o di seguirne il flusso, lo racconto in breve: Apple gestisce i dati di pagamento tra banca, noi e l’attività in cui usiamo la carta, via hardware, internamente, direttamente dal cellulare.
Google gestisce i comportamenti (NON gli utenti o le identità, ma i comportamenti) in remoto, sui propri server invece che sul dispositivo Android su cui avvengono le transazioni, per avere dati statistici da elaborare.
Lo schema dimostra come gli approcci siano totalmente diversi tra loro, anche se entrambi sicuri, palesando un fatto semplice: Apple fattura vendendo hardware e Google vendendo pubblicità correlata ai dati.
Apple non è “buona”, garantendo i nostri dati blindandoli nel nostro dispositivo, semplicemente si può permettere di fare dei dispositivi e, soprattutto, un tipo di marketing e una comunicazione indirizzata sulla protezione dei dati come fine ultimo.
C’è una frase de “I soliti sospetti” che si addice perfettamente a questo processo: “La più grande beffa che il Diavolo abbia mai fatto al mondo è stata quella di convincere tutti che non esiste”.
E per te tra questi 2, chi sarebbe il diavolo? Sempre che esista :)