Il bello dei social e del futuro dei social è che si possono trasformare, ciò che era nato per un motivo può trasformarsi in qualcosa di nuovo. Un esempio di tutto ciò lo possiamo trovare nello streaming musicale:
cosa cambierà ancora?
Di seguito, prima del video, la sbobinatura di quello che dirò nel video stesso, in modo che possiate leggere i sottotitoli oppure, se preferite, seguire direttamente dal post quello che dico nel video. Ci saranno delle imprecisioni “linguistiche”, ma se qualcuno riesce a fare dei video di 5 minuti senza copione, errori e tagli… beh mi dica come si fa :)
Una volta c’era il cd, anzi, ancora prima c’era il vinile, poi cd e poi adesso? Che cosa c’è? La musica in streaming.
Allora vi faccio una domanda: qual è secondo voi il servizio di musica in streaming più utilizzato al mondo? Sono certo che moltissimi di voi stanno pensando in questo momento a Spotify, io ho pensato a Spotify, no, non è Spotify.
Qual è quindi, Google Play Music? Oppure Apple Music? Oppure che so, Pandora per chi riesce in qualche modo a raggiungerlo dall’Italia? No, è YouTube. La cosa incredibile è che oltre la metà delle persone che ascoltano la musica in streaming lo fanno attraverso YouTube.
Perché la cosa è del tutto incredibile? Per due motivi: il primo, principale e fondamentale, è che non è una piattaforma musicale, è una piattaforma video, e quindi una piattaforma non specializzata per quello che riguarda l’audio, che diventa la piattaforma più utilizzata per l’utilizzo di audio, è una cosa che ha veramente dell’incredibile. E il secondo motivo, forse ancora più curioso, è che quando Google, anni fa, per diversi miliardi, ormai 5 o 6 anni fa, forse anche 7 o 8 anni fa non ricordo di preciso, per diversi miliardi di dollari ha comprato YouTube, ha detto che non sapeva come l’avrebbe utilizzato, che utilizzo avrebbe fatto di una piattaforma video che di fatto è diventata molto nota dopo, ma che quando è nata, tutti dicevano “mah, ma se ne sentiva la necessità? Abbiamo già la tv” e sappiamo che fine ha fatto.
Però, in questo momento, c’è qualcun altro che sta entrando in questo ricchissimo settore della musica in streaming e chi è? Dopo Apple, Google eccetera e Spotify, abbiamo ByteDance, ne avete mai sentito parlare?
È un’azienda cinese da oltre 78 miliardi di fatturato l’anno, ed è l’azienda che ha in casa e che produce, distribuisce, Tik Tok, quello che un tempo era Musical.ly e ora si chiama Tik Tok.
Non solo Tik Tok è un competitor di Instagram anzi, forse dovremmo dire che Instagram è un competitor di Tik Tok, ma si stanno apprestando, stanno scendendo sul mercato, vorrebbero scendere sul mercato nel prossimo futuro con un servizio in streaming da lanciare in paesi pilota, perché?
Perché hanno già un enorme bacino di utenza giovanissimo, pronto e ricettivo. Quindi in un mercato in cui le regole non ci sono più perché un sistema nasce per fare video mentre viene ascoltato per far la musica, un altro nasce per far ballare, vedi Tik Tok, e poi viene utilizzato per far la musica, non si capisce più niente, e il futuro, il bello del futuro, è che ogni cosa può essere trasformata per diventare qualcosa di successo in un altro campo, in un altro settore, in un spin-off di questo settore. Questa si chiama serendipità o…
Rock & roll.
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Sono autore di libri su innovazione, tecnologia e comunicazione: power creator, docente e gamer, Rudy Bandiera è il mio VERO nome.
Per sapere chi è Rudy Bandiera, informazioni e contatti vai alla pagina info
I libri che ho scritto:
Giugno 2014: Rischi e opportunità del Web 3.0
Maggio 2015: Le 42 Leggi universali del digital carisma
Maggio 2017: Condivide et impera
Marzo 2019: CREA contenuti efficaci
Di seguito alcuni link per ascoltare altri miei contenuti, su canali un po’ meno consueti.
Audible: “Vita da web”: http://bit.ly/2Zze86B
Spotify: “Rudy Bandiera docet”: https://spoti.fi/31H7E7t