La domanda sorge spontanea: ma si può allevare un bambino senza yacht?
No perchè la povera Gregoracci, la ex show girl moglie di quel simpaticone di Flavio Briatore e madre del povero Nathan Falco che oltre ad un nome infame si deve anche sciroppare il sequestro della casetta, sostiene che molto probabilmente no:
“Da quando siamo stati costretti ad abbandonare il nostro yacht il piccolo Nathan Falco piange spesso, non è più tranquillo e sereno come prima (…) Il nostro bambino è quello che ha risentito di più di questa situazione, di questo brusco cambiamento. Da quando siamo usciti dalla clinica di Nizza dove ho partorito, ha vissuto a bordo dello yacht: ora non è più tranquillo e sereno come prima, sente la mancanza della sua cameretta bianca, dei suoi spazi, che lo hanno protetto fin dai primi giorni.” corriere.it
Eccerto, ha ragione la Gregoracci!
Cioè è giusto privare un povero bambinello -ed il suo papà indagato per contrabbando e frode fiscale-, del (o dello non so come cazzo si scriva) proprio yacht?
Pensateci: nasce li, ha la sua cameretta bianca, i suoi spazi, il suo latte nella sua cucina, la sua aria di mare e tutte quelle cose che gli sono state rubate per sempre!
Vergogna, dico io, sono sempre i bambini a pagare le conseguenze delle azioni di questa magistratura rossa e comunista che tende a colpire sempre e comunque chi ha più soldi, con il solito metodo bolscevico e rivoluzionario che tanto si avvicina all’Unione Sovietica.
Vergogna, I figli so’ piezz ‘e core.