Ho sempre promosso la disponibilità e l’accessibilità delle persone, sostenendo che dovremmo essere raggiungibili, disponibili ma non a disposizione: l’obiettivo è sempre quello di mantenere un equilibrio tra la nostra vita personale e professionale.

Proprio per questo, in questi giorni intensi di lavoro, mi sono ritrovato a riflettere su di un fenomeno che potremmo chiamare “paradosso della celebrità”.

Sebbene gli smartphone dovessero liberarci dai vincoli del lavoro, ci hanno invece messo nella posizione di lavorare ininterrottamente, una situazione che deve essere gestita con saggezza. L’accessibilità è fondamentale per costruire una reputazione online e lavorare in maniera efficiente ma l’accessibilità è anche un costo in termini di tempo ed energia.

Mentre cerchi di affermarti come punto di riferimento del tuo settore, inizi a ricevere un numero sempre maggiore di richieste di contatto, sia per ragioni professionali che personali, visto che le persone vogliono opinioni, aiuti e scambi con qualcuno di cui si fidano. Gradualmente, il tempo e l’energia per rispondere a tutti diventano troppo grandi, rischiando di compromettere il lavoro.

A questo punto, la situazione cambia: il dialogo e la comunicazione, che sono stati fondamentali per il tuo “successo”, vengono meno a causa dell’eccessiva domanda. Ecco il paradosso: la “popolarità” relativa ottenuta attraverso l’interazione online diventa un ostacolo all’interazione stessa.

Il messaggio che voglio trasmettere è duplice: se qualcuno rifiuta di risponderti, non è necessariamente un segno di superficialità ma è bene tenere presente che persone che ci seguono meritano la nostra attenzione e il nostro tempo.

Infine, non dobbiamo mai far sentire il peso dei nostri impegni agli altri, ai quali non frega nulla della nostra condizione: se non riusciamo a gestire il nostro tempo, il problema è nostro, non dell’interlocutore.