Sempre più sharenting, ovvero la condivisione social di immagini dei propri figli o nipoti.
Benny G ha 55 mila follower su Instagram, numerosi canali social ed è popolare con le sue canzoni su TikTok farcite di balletti in costume e pose da Lolita. Vuole diventare cantante e si sta affermando proprio come cantante neomelodica, forte anche delle milioni di visualizzazioni su YouTube.
Benny G ha 12 anni.
Questo è un caso eclatante di come bambini e ragazzini vengano esposti al clamore dei social dai genitori senza comprenderne appieno i rischi e trasformando tutto ciò nella normalità, come i Ferragnez “insegnano”.
Ma non serve un caso così eclatante, come non serve avere milioni di follower.
Si tratta infatti di quelle abitudini apparentemente innocue che facciamo con estrema leggerezza e con tutte le buone intenzioni del mondo. Agli occhi del genitore orgoglioso, il proprio figlio o figlia è il più bello del mondo e vuole condividerlo sui social.
Un figlio non può nemmeno lontanamente immaginare quello che un genitore prova per lui o per lei: è un sentimento diverso, a tratti deflagrante e profondo e forte e incontenibile.
Proprio per questo chiediamoci: mostreresti le foto di tuo figlio ad uno sconosciuto per strada? Non credo. Allora perché mostrarle ad una miriade di persone, gettando video e foto in pasto alla rete senza avere più il controllo di dove andranno a finire queste immagini?
Viene chiamato sharenting, dall’unione di share e parenting, ossia la condivisione di immagini dei propri figli o nipoti, comunque di minorenni, sui social, esponendo così i più piccoli ai pericoli del web in modo totalmente inconsapevole.
Pericoli che vanno ben al di là dell’alimentare il mondo del materiale pedopornografico. La continua esposizione dei minori sui social senza che loro ne siano consapevoli o che lo scelgano ha ricadute importante sul loro “modus” di approcciarsi ai social stessi.
Personalmente penso non sia giusto pubblicare sempre e continuamente le foto dei propri figli e credo non lo sia perché i nostri figli NON sono noi.
Forse non saranno felici di trovare le loro foto con il pannolone in tutta Internet, quando avranno 14 anni, o forse si, ma non sta a noi deciderlo adesso.
La nostra identità è nostra e quella di nostro figlio di nostro figlio.
Non voglio assolutamente dire che sia sbagliato pubblicare foto di bambini: penso che ognuno debba fare le cose in base alle proprie abitudini ed in base alla propria sensibilità. Quello che trovo sbagliato è usare i social per pubblicare SOLO contenuti riguardanti i propri figli perché stiamo passando loro il messaggio che la loro immagine non è di loro proprietà ma di qualcun altro.
E tu, chiedi il permesso ai tuoi figli prima di postare un contenuto che li riguarda?