Ricordo bene il giorno in cui Francesco mi chiese di andare a pranzo da lui perché mi doveva dire qualcosa. Nulla di scabroso, che stai pensando?!
Nel 2017 io e Francesco Sordi eravamo profe di Digital PR in IUSVE , a Venezia e Verona, e in quei mesi/anni passati insieme siamo stati più che colleghi: siamo diventati amici.
In realtà, durante quel pranzo, mi ha raccontato il “sogno” ovvero l’idea della sua startup, per capire cosa ne avessi pensato. Non che io sia il mago delle startup, per carità, ma gli amici servono anche a questo.
Dopo averlo ascoltato attentamente gli dissi “Onestamente? Se fossi io non lo farei MAI. Ma visto che sei tu per me l’idea è OTTIMA”.
Non è stata una parac****a mia, ma la semplice valutazione delle caratteristiche, umane e professionali, di Francesco.
Il punto è che non solo è bravo in quello che fa ma è bravo a delegare e soprattutto a scegliere le persone a cui delegare. Questa caratteristica gli attribuisce l’appellativo di IMPRENDITORE, ovvero quella cosa che io non sono mai stato, che non sarò mai e che gli invidio moltissimo. La differenza tra me e lui è che io faccio un lavoro, lui ha messo in piedi un business.
Dopo 5 anni in cui Surf the Market ha preso il volo, è cresciuta, ha numeri notevoli e diversi dipendenti, io sono andato da loro per chiedere un’attività di rebranding. Su di me, sul mio brand, su Rudy Bandiera.
Per questo venerdì sera, alla cena che fa tutti gli anni con i clienti, mi ha premiato. Il karma mi ha fatto arrivare da loro anzi, mi ha fatto TORNARE da lui.
La vita è un gigantesco insieme di intrecci, casualità, condizioni, scelte e conseguenze. Oggi sono suo/loro cliente.

Questo vuol dire karma: metti in moto una cosa e alla fine ne diventi parte. Oppure vuol dire Rudy, vai con karma che è mejo
Il pupazzo di fianco SONO IO. Ma questa è un’altra storia