Scrivere qualcosa non riguarda solo le parole. Siamo abituati a considerare i nostri testi come un abile insieme di parole più o meno efficaci, disposte in un determinato modo per attrarre il lettore, usare i termini giusti, mettere una call to action d’effetto, ma scrivere non è solo questo.
Scrivere non è un gioco di parole.
O almeno, non è solo un gioco di parole.
L’uso comune associa la scrittura ad una predisposizione, ad una sorta di dote innata, o ce l’hai o non ce l’hai, o sei incline a scrivere, ad avere stile e usare le parole in modo corretto, e allora hai tutte le carte in regole per sfondare, oppure no. E questo è, almeno in parte, sbagliato.
Puoi avere tutta l’esperienza e la passione possibile, ma queste contano zero se non riesci a far scattare quel qualcosa nella mente delle persone. L’essere bravi nel proprio lavoro, è e rimane una congettura fino al momento in cui non dimostri di esserlo veramente.
Se vuoi fare soldi con ciò che scrivi, non devi giocare solo con le parole, devi soprattutto giocare con la mente.
Essere bravi a scrivere è solo una parte del lavoro. Devi saper raggiungere il cuore delle persone, instillare nuove idee, entrare nella testa di chi ti legge generando valore e soprattutto trasformando i loro pensieri.
Sapete qual è il libro più venduto di tutti i tempi?
Forse è ovvia la risposta, ma con quasi 4 miliardi di copie, è la Bibbia. Considerando che i cristiani nel mondo sono circa 2 miliardi e 400 milioni, vuol dire che ce ne sono due copie per ognuno.
Escludendo i libri religiosi, tra i libri più acquistati di tutti i tempi figurano titoli come “Il Signore degli anelli” “Il Piccolo Principe” “Harry Potter e la Pietra Filosofale” e “Il Codice Da Vinci”.
Tutti questi testi hanno in comune una cosa: hanno saputo cambiare la percezione dei lettori, hanno scatenato nuove idee, nuove riflessioni.
Non è una semplice questione di stile e grammatica, è molto di più.
La maggior parte degli scrittori fallisce perché si concentrano troppo sulle loro parole e non creano invece uno scambio con i loro lettori, sia attuali che potenziali. Senza questo scambio, si resta solo con delle belle parole.
Scrivere non è solo un gioco di parole.
Scrivere riguarda i pensieri.