Ho avuto la fortuna (non solo fortuna, evidentemente) di partecipare a centinaia di eventi e, molti dei quali, insieme a SUPER personaggi. Ho conosciuto Maurizia Cacciatori, Leonardo Bonucci, Antonino Cannavacciuolo, Philip Kotler oltre a tanti altri e per ultimo, in ordine cronologico, Gianluca Vialli.
La scorsa settimana abbiamo fatto uno strepitoso evento in cui Vialli ha fatto un intervento che mi ha strabiliato per saggezza.
Non sono un appassionato di calcio ma quello che ha detto mi ha colpito, forse proprio perché non c’entra con il calcio e basta. Si è chiesto se il talento è davvero così importante. Perché, dice Vialli, se passa il concetto che il talento è fondamentale, allora nessuno farà più qualcosa per cui dice di non essere portato (anche se gli piace) e tutti avranno, sempre, continuamente, per tutta la vita e in loop, un alibi.
Ecco a cosa porta elevare il talento a virtù, a VALORE: ci porta a costruire alibi.

Sì, perché “non ho talento per la fisica o per la matematica, quindi non studio e se prendo brutti voti è colpa dell’attitudine che manca”.
Sì, perché “non sono bravo con i social per la mia azienda, mi manca l’attitudine a comunicare”.
Il messaggio che deve passare non è quello che il talento è fondamentale quanto il fatto che il LAVORO lo è. Non c’è cosa che non venga resa più semplice attraverso la costanza, la familiarità e l’allenamento. Attraverso l’allenamento noi possiamo cambiare; possiamo trasformare noi stessi, dice il Dalai Lama.
L’attitudine e il talento sono importanti ma non fondamentali. Il lavoro e la costanza sono fondamentali, non solo importanti. Il lavoro e la costanza sono VALORI, l’attitudine e il talento sono colpi di fortuna.
Ringrazio immensamente Remo Firmani e la sua agenzia Firmà srl per avermi invitato a questa giornata così ricca, bella e stimolante oltre ad avermi dato la possibilità di conoscere un mito TOTALE come Gianluca Vialli.