Come sarebbe stato il lockdown negli anni ‘90?
Provate ad immaginare con me se il Covid e il conseguente lockdown fossero arrivato negli anni ’90.
Fate lo stesso ragionamento che ho fatto io in questo ENEL Energy Talks: avremmo potuto leggere, suonare il piano, guardare le stelle, giocare alle figurine, a carte e a scacchi o saremmo potuti stare al telefono con i parenti ma sono cose che possiamo fare anche oggi ma a differenza di oggi nel 1990 non c’era Internet: niente siti Web da leggere o video di ricette da guardare. Niente TV on demand, niente televisione satellitare, niente smart working, niente consegne a domicilio, niente film tra cui poter scegliere e niente musica infinita a disposizione.
Niente aperitivi con gli amici in video, niente chat passatempo, niente gruppi di chat passatempo e niente musica infinita come compagnia.
Avremmo fatto tante cose ma molte meno di quelle che abbiamo potuto fare oggi. La tecnologia, se usata con criterio e senza paure è un amplificatore di vita, non un sostitutivo.
Gli strumenti digitali devono essere visti e interpretati come qualcosa che migliora e facilita la nostra vita, non come qualcosa in competizione con il nostro lavoro e i nostri rapporti interpersonali.
La tecnologia è un facilitatore della nostra vita, non è un antagonista, è un plus, qualcosa in più che possiamo fare, non sostituivo di qualcosa. La tecnologia non sostituisce ma amplifica.
Quando vediamo i nostri figli giocare, urlare e scaldarsi parlando con gli amici attraverso un paio di cuffie, non dobbiamo pensare che siano asociali, non dobbiamo pensare che siano pigri, ma dobbiamo capire che hanno un modo diverso di interpretare la socialità e che non è scritto da nessuna parte che sia peggiore del nostro.
Ah, se solo provassimo a ricordare cosa dicevano i nostri padri di noi giovani ci sarebbe chiaro di cosa parlo!
Lasciate che vi citi questo passaggio:
“La nostra gioventù ama il lusso, è maleducata, se ne infischia dell’autorità e non ha nessun rispetto per gli anziani. I ragazzi d’oggi sono tiranni. Non si alzano in piedi quando un anziano entra in un ambiente, rispondono male ai loro genitori…”
Questa frase non è di un contemporaneo vero le nuove generazioni ma è di Socrate, filosofo greco, che visse dal 469 al 399 prima di Cristo.
Ogni generazione ha sempre penso ed è sempre stata convinta di essere migliore di quella successiva, non facciamo anche noi lo stesso errore.
Al pari di un’auto che non sostituisce gli spostamenti ma li rende semplicemente più̀ veloci, tutta la tecnologia che ci circonda è dalla nostra parte nella misura in cui la conosciamo e quindi non ne abbiamo paura.
Se dobbiamo trarre una lezione da questo incredibile periodo è l’enorme quantità di scelte ed opportunità in più che la tecnologia, ed in particolare Internet, hanno portato nelle nostre vite.
Grazie ad ENEL Energia per avermi dato la splendida possibilità di dire la mia.
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