Quante volte si assistono a scene in cui i bambini impazziscono perché non vogliono smettere di giocare. Noi diciamo che sono capricci, ma in realtà è una reazione della corteccia prefrontale che ha bisogno di quel momento di gioco e soffre nella sua interruzione.
Come bisogna comportarsi allora?
Di seguito, prima del video, la sbobinatura di quello che dirò nel video stesso, in modo che possiate leggere i sottotitoli oppure, se preferite, seguire direttamente dal post quello che dico nel video. Ci saranno delle imprecisioni “linguistiche”, ma se qualcuno riesce a fare dei video di 5 minuti senza copione, errori e tagli… beh mi dica come si fa :)
Perché è così difficile far smettere i bambini di giocare ai videogame?
Quante volte nella nostra vita, chi ha dei figli lo sa perfettamente, ma anche chi non ne ha, ha visto scene quasi raccapriccianti di ragazzini, bambini che per staccarsi dalla console sembrano impazzire, scene d’isteria, che a noi sembrano scene di vera e propria isteria.
Perché questo accade? Sono capricci diciamo noi in genere, accade perché loro stanno facendo qualcosa che gli piace, noi li vogliamo staccare e fanno i capricci, è qualcosa che impareranno a gestire, in realtà non sono capricci.
In realtà, è tutta colpa della corteccia prefrontale. Secondo degli studi recenti, la corteccia prefrontale, una parte della corteccia prefrontale, si forma fino ai 25 anni, fino ai 25 anni è in divenire, in formazione praticamente, e questa parte è quella che gestisce le emozioni forti nei confronti di erogazione di dopamina.
Di fatto funziona così: quando loro stanno giocando, il loro cervello scarica dopamina e non riescono a fermarsi, oggettivamente. Questa cosa succede fino ai 25 anni poi nell’adulto cambia e questa parte può essere gestita in maniera più ragionevole.
Quindi non sono capricci, è una vera e propria crisi dovuta a una parte del cervello che deve essere ancora completamente formata, quindi a questo punto che cosa fare?
Picchiarli, spegnergli la console staccando la corrente? No. No perché sarebbe traumatico, è come togliere una fetta di torta dopo che si è fatta solo assaggiare.
Quindi ci sono diversi metodi, gli psicologi, quelli bravi, io non sono uno psicologo però ho letto di queste cose perché è la mia grande passione in mondo dei videogame, gli psicologi dicono di fare alcune cose molto semplici in effetti.
Dire ok, adesso basta, staccati, hai finito non funziona, abbiamo visto, strippano, e quindi non va bene, e oltre a strippare, soffrono realmente perché il cervello li fa reagire in questo modo.
Quindi dicono di avvisare un po’ prima del fatto che dovranno smettere, quindi per esempio un ottimo consiglio secondo me è dare un tempo di gioco, per esempio un’ora, ma non alla fine dell’ora staccare la console, perché non serve a nulla, per i motivi che abbiamo detto, quando sono 50 minuti, 55 minuti che stanno giocando, avvisarli che tra 5 minuti, 10 minuti, dovranno smettere di giocare, perché questo?
Perché altra cosa sempre dovuta alla corteccia prefrontale, l’interrompere un livello, uno schema di gioco a metà è frustrante esattamente come interrompere la partita. Quindi per venire incontro a questi ragazzi, cercare di capirli e farli giocare, però in maniera sana, in maniera che non sia sofferente neanche l’interruzione, dovrebbe essere questo qua, dargli un tempo e un po’ prima avvisarli che il tempo sta per finire.
Poi ovviamente quando il tempo finisce si stacca la spina e fine della storia, però è importante capire che non sono banali capricci dovuti ad una cattiva educazione ma è il cervello che dà delle reazioni di un qualche tipo a queste creature che si spera un giorno smetteranno di giocare oppure no.
Rock & roll.
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Sono autore di libri su innovazione, tecnologia e comunicazione: power creator, docente e gamer, Rudy Bandiera è il mio VERO nome.
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I libri che ho scritto:
Giugno 2014: Rischi e opportunità del Web 3.0
Maggio 2015: Le 42 Leggi universali del digital carisma
Maggio 2017: Condivide et impera
Marzo 2019: CREA contenuti efficaci
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