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13 Dicembre 2018

Cosa pensano le persone dei 4 “social principali”, Facebook, LinkedIn, Instagram e Twitter: i risultati

di Rudy Bandiera

Cosa pensano le persone dei 4 “social principali”, ovvero Facebook, LinkedIn, Instagram e Twitter?
Li trovano utili, divertenti, noiosi o cosa? Ma soprattutto, chi pensa cosa? Ovvero, in base all’età, al lavoro svolto e alla zona geografica in cui si vive, quali sono i social meglio “percepiti”?

A queste domande abbiamo dato risposta con questa survey  creata con la Web App  Surf the Market  che serve a capire quali sono i fattori per competere ed emergere nel mercato. La survey è aperta fino al 31 dicembre.

La cosa da tenere sempre ben in mente quando comunichiamo (non solo online) è che noi siamo quello che gli altri percepiscono e che gli altri percepiscono quello che noi comunichiamo e quindi… come vogliamo essere percepiti e come lo siamo in questo momento?

Tutti ci hanno detto che dobbiamo essere focalizzati e dobbiamo cercare la nostra USP (Unique Selling Proposition, ovvero l’unica proposizione di vendita) ma quello che spesso non ci viene spiegato è come sceglierla al meglio, ovvero in cosa siamo davvero bravi o in cosa gli altri pensano che lo siamo.
Le fasi da tenere presenti e che ti vengono da subito presentate nella costruzione di una indagine (su di te o sui tuoi competitor) sono 3 e sono le seguenti: inserimento dei fattori, inserimento dei competitor e creazione dell’indagine.
L’inserimento dei fattori è importantissimo per capire bene in quale direzione andare e come, è la scelta delle variabili che possono (o meno) essere importanti per i tuoi clienti.

Nel caso della nostra indagine ho chiesto alle persone (senza prendere dati ma raccogliendo solo le risposte) che lavoro fanno, quanti anni hanno e dove vivono perché non è solo interessante capire quali sono i social più usati ma anche quali sono i “migliori” in base all’età, al lavoro svolto e alla percezione di valore degli stessi, ovvero in cosa dovrebbe eccellere un social.

I risultati sono molto interessanti e li vado a riassumere di seguito ma per il

PDF completo con risultati, dati, grafici et interpretazione degli stessi, basta che vi iscriviate alla newsletter che trovate sotto al post: mercoledì 19 dicembre sarà mia cura allegare e spedire il file a tutti gli iscritti.

Oppure, trovate tutto e subito sul mio canale Telegram

Ma andiamo per ordine. I rispondenti sono stati 511 su 787 che hanno guardato il link ma non hanno completato il test. Un OTTIMO risultato per il quale ringrazio tutti. Di seguito il quadro sul campione completo:

campione completo surf the market rudy bandiera

Considerando l’intero campione dei rispondenti i fattori più rilevanti sono l’utilità del contenuto, l’usabilità da mobile e la sicurezza dei dati e, secondo quest’ordine di significatività, il social migliore appare LinkedIn che, tra l’altro, la fa da padrone in quasi tutte le categorie tranne il divertimento. E ci mancherebbe.
Nota interessante: non avrei MAI pensato che l’usabilità da mobile fosse un fattore determinante per un social o almeno pensavo non fosse così importante. Mi sbagliavo.

Anche la sicurezza dei dati, nel quadro complessivo, dimostra di essere un dato a cui le persone sono molto più sensibili di quanto non si percepisca mentre la quantità “pura” di pubblico presente, il bacino di utenza, è all’ultimo posto come dato “importante” per l’utilizzo di un social.
Se questo potrebbe essere un dato scontato per un pubblico professionale, non lo è affatto per chi con i social “gioca” o passa il tempo e basta e questo ci dovrebbe far riflettere su come vengono percepiti questi grandi bacini di persone.

L’utilità impera, il divertimento si cerca dove si sa di trovarlo -quindi non è una discriminante di successo- e la quantità di persone è ininfluente sulla scelta del social da utilizzare.
Ora, ammettendo anche che i miei lettori siano particolarmente avvezzi a contenuti strategici e utili e evoluti, dovremmo fare tutti quanti una riflessione per nulla banale: se quello che vuole la gente è utilità, quando siamo certi che i nostri contenuti soddisfino questa caratteristica?

Quanto sono utili, i nostri contenuti?

Con questa domanda vi lascio al report completo da subito sul mio canale Telegram o via newsletter con risultati spediti mercoledì 19 dicembre.

Grazie a tutti per la partecipazione!


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Sono un docente, divulgatore, consulente e TEDx speaker: insegno a persone ed aziende a non avere paura del digitale e a viverlo come un’opportunità, sia personale che di business.
Ho scritto 3 libri su tecnologia e digital: Web 3.0, Digital Carisma e Condivide et Impera.

Per sapere chi è Rudy Bandiera, informazioni e contatti vai alla pagina info

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Le 7 regole per vivere online | TEDxBologna | Rudy Bandiera

Rudy Bandiera

Divulgatore digitale, #TEDx speaker e Co-founder di NetPropaganda: sviluppo strategie in sinergia con i vari reparti delle aziende o con i professionisti per generare nuovi servizi, progetti e campagne di comunicazione online, creando e rafforzando l’identità di brand o di personal branding. Per la mia biografia, informazioni e contatti vai... alla pagina contatti ;)



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