Lo Zara di Milano non un semplice punto vendita ma un “punto automatizzato di raccolta“.
I clienti possono ritirare i prodotti dopo aver inserito il QR code o il codice PIN ricevuti in l’e-mail al momento dell’ordine online. Il sistema è in grado di gestire 900 pacchi contemporaneamente e consegnare l’ambaradan al cliente SENZA LA MINIMA attesa.
Sempre allo Zara in Corso Vittorio Emanuele II c’è uno spazio showroom in cui è presente una selezione di ultime proposte e acquistarle subito sul sito web. (fonte)
Ci siamo sempre chiesti quale potrebbe essere il futuro delle attività locali, di quelle attività stanziali sul territorio: ovvio, Zara può fare cose che gli altri non possono fare e sperimentare senza problemi, ma non escludo che i questa attività estrema vi sia l’embrione del commercio locale di domani.
Non siamo tutti Zara ma l’interazione tra online e offline è sempre più chiara, evidente e necessaria al business: i “negozi” legati a catene saranno sempre più esperienziali e meno luoghi di acquisto, sempre più tech, flessibili e direzionati allo showrooming mentre coloro che non sono legati a grossi gruppi dovranno vertere su prodotti di nicchia, locali, artigianali e sul rapporto uno at uno come le botteghe.
Da un certo punto di vista, tutto torna, e non è la prima volta che ne parlo, visto che a Londra hanno fatto anche di “meglio”…
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Sono un docente, divulgatore, scrittore e TEDx speaker: insegno a persone ed aziende a non avere paura del digitale e a viverlo come un’opportunità, sia personale che di business.
Ho scritto 3 libri su tecnologia e digital: Web 3.0, Digital Carisma e Condivide et Impera.
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