Nei tempi antichi deteneva il potere chi aveva accesso alle informazioni. Oggi avere potere significa sapere cosa ignorare.
Questa frase presa da “Homo Deus” di Harari deve fare riflettere sulla società dell’informazione che ci siamo costruiti attorno, una società che ci “informa” in base a quello che noi vorremmo sentire e, soprattutto, a quello che ci piacerebbe sentire.
Per usare le parole dell’informatico Edsger Dijkstra: “Chiedersi se le macchine possano pensare è rilevante quanto domandarsi se i sottomarini siano capaci di nuotare”.
Non è importante se il sito web che trova per te l’anima gemella, che ti mostra le notizie o addirittura il robot che ti taglia il prato lo facciano nello stesso modo in cui lo faresti tu. Il lavoro è svolto più velocemente, più accuratamente e ad un prezzo più basso di quanto tu possa mai fare e questo, diciamolo francamente, ci piace un sacco e ci mette nelle condizioni di non porci domande.
Non avendo più solidi punti di riferimento informativi siamo moralmente obbligati a discriminare e a ragionare molto di più di quanto non accadesse un tempo, il che è decisamente paradossale. Se ci pensate con poche fonti autorevoli di informazione eravamo tenuti ad ascoltare e a credere, oggi siamo tenuti ad ascoltare, elaborare e cercare di farci delle nostre idee, scegliendo di no ascoltare alcune cose.
Le macchine e gli algoritmi che ci dovrebbero semplificare la vita, da un certo punto di vista ce la complicano.
Ce la complicano per il semplice fatto che ci danno troppe informazioni e tutte “su misura per noi” nella misura in cui, qualcuno ha deciso cosa debba essere su misura per noi. Oggi il potere non è di chi ha accesso alle informazioni ma è di chi queste informazioni è in grado di discriminarle e sceglierle ovvero, di fatto, a tutti coloro che continuano a porsi domande.
Un cambio di paradigma non da poco.
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Sono un docente, divulgatore, scrittore e TEDx speaker: insegno a persone ed aziende a non avere paura del digitale e a viverlo come un’opportunità, sia personale che di business.
Ho scritto 3 libri su tecnologia e digital: Web 3.0, Digital Carisma e Condivide et Impera.
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