È ormai evidente che i social influenzano le persone e quindi anche le elezioni, per fare rima. Alla luce di questa cosa i social, pur non essendo editori puri (altrimenti dovrebbero vagliare OGNI contenuto che pubblichiamo prima di mostrarlo) hanno di fatto una parte di responsabilità nella formazione e nella informazione delle genti.
Insomma, siamo a una svolta:
se un mezzo diventa tanto potente da cambiare i pensieri di milioni di persone, quindi la storia, questo mezzo deve diventare almeno, se non responsabile, del tutto trasparente.
Twitter per esempio si è trovato nell’occhio del ciclone per quello che riguarda le elezioni americane che sono state plausibilmente influenzate dalla Russia quindi, a breve, il social lancerà il “centro trasparenza” ovvero un servizio in grado di fare una lista di tutti gli ads -le pubblicità- che compariranno su Twitter.
L’azienda divulgherà il costo totale di tutte le campagne pubblicitarie e condividerà il dato importantissimo di chi le ha pagate. Saranno inoltre messe a disposizione degli utenti informazioni sugli annunci mirati e il tipo di informazioni personalizzate che li hanno resi idonei a tale targeting. In pratica la risposta a “perché vedo questo tipo di pubblicità?”.
Non è per nulla una rivoluzione da poco: i social, grazie a un mercato in crescita ma anche (per fortuna) sempre più sensibile a certe dinamiche, stanno prendendo in considerazione una bella pulizia della propria facciata, immettendo grosse dosi di trasparenza.