Ah, la Spagna! Questa affascinante terra che richiama nella testa il sole et il Flamenco insieme alla sua grande, assolata et fiera capitale, Madrid.
Si, ma com’è Madrid vista da un provinziale italiano in vacanza?
- Le scale mobili della metro e dell’aeroporto trovo siano più veloci delle nostre. Strano, perché il ritmo di vita è più “romano” che “milanese” ma quelle dannate scale vanno come dei fulmini.
- Le attese per il cibo sono spesso lunghissime, tipo anche venti minuti per un panino al prosciutto.
All’inizio credevo fosse un caso, credevo fosse qualcosa di estemporaneo ma no, ovunque hanno tempi lunghi, rilassati, lenti. Forse è una bella cosa, ma per uno che non è abituato risulta irritante.
- I semafori pedonali emettono TUTTI un cinguettio, tipo un cip cip quando viene il verde. Tutti. All’inizio pensavo fosse per i non vedenti ma poi mi sono reso conto che è utilissimo anche per chi ci vede bene: stai lì che ti guardi in giro, sotto questo cielo GGristallino, e non ti rendi conto che viene verde… o meglio, te ne rendi conto perché senti il cip cip.
Il risultato è che la città, nelle zone centrali, è un concerto di cinguettii.
- Non è solo una città splendidamente gay friendly, è una città “tutto friendly”. Si vede di ogni e proprio per questo diviene tutto normale, come dovrebbe essere ovunque, com’è nelle grandi città alfa del mondo, come è ancora poco in Italia. Purtroppo. La libertà personale è il primo metro per valutare la civiltà di un popolo, al di là delle code al bar o del servizio per avere un caffè.
- Non ha un simbolo unico che la rappresenti o almeno che sia riconoscibile e conosciuto “universalmente” (l’orso non lo conosce nessuno, per capirci). Se si pensa a Parigi si pensa a quella grande torre di ferro o alla piramide del Louvre. Pensando a Roma ci viene in mente il Colosseo o il Pantheon o Piazza Navona, a Londra la London eye o il Tower Bridge, a Mosca il Cremlino, a New York l’Empire State Building. E a Madrid?
Pensateci, ha sicuramente molte cose da vedere, ma poche che la rappresentino appieno, poche che svettando diano personalità alla città. E qua si va al prossimo punto.
- È una città con poca personalità, poco carattere. Se giri per Parigi non solo sai di essere a Parigi ma SENTI di essere a Parigi. Lo percepisci dai palazzi, dall’architettura, così come a Roma, a Londra o a New York. A Madrid no, non lo senti.
È bella, certo, molto bella, ma manca di personalità. È anonima, per quanto possa essere anonima una città capitale di un grande Paese e con 4 milioni di anime che ci vivono.
- Il clima è, letteralmente, straordinario. Zero umidità, leggera brezza, sole splendete, cielo terso e di un azzurro che, per uno che vive in pianura padana, rimarrà un sogno. Escursione termica importante, si sta da dio di giorno e si dorme da dio di notte. Vale un viaggio anche solo per questo e per le foto magnifiche che escono con una luce simile.
- È una città tranquilla, con un alto grado di qualità della vita, e lo si capisce da subito: i trasporti sono ottimi, si sentono poche sirene, le strade sono piene ma non ti senti minacciato ot oppresso (come accade a Roma, per esempio, negli ultimi anni) ed è relativamente silenziosa (sempre per quanto lo possa essere una città con 4 milioni di anime dentro).
- I tavoli dei bar e dei ristoranti e di ogni cosa… sono sporchi porca miseria, appiccicosi. Ci si attacca con le braccia. Ok che sono all’aperto e tutto quanto, ma un passaggio di spugna è una cosa rara. A questo si aggiunge che non ho visto NESSUNO lavarsi le mani dopo essere stato in bagno. NESSUNO. Il che, aggiunto al fatto che i tavoli sono appiccicosi, mi turba e non poco.
A tal proposito ho letto dei tabelloni pubblicitari che, pubblicizzando un sapone “portatile” dicevano che in base at uno studio, il 60% degli spagnoli non si lava le mani dopo essere stato in bagno.
Non credo che gli italiani siano percentualmente molto meglio, ma devo dire che è una cosa alla quale ho fatto caso.
- Se un italiano deve chiedere le posate in un ristorante ma non sa la lingua, mima il gesto di raccogliere spaghetti (o bucatini). Un non-italiano, mima come se dovesse tagliare una bistecca. Questo la dice lunga sulla nostra cultura del cibo :)
- Il Santiago Bernabeu è una FIKATA pazzesca. Anche per uno come me a cui non frega assolutamente nulla di calcio, una visita è consigliatissima se non necessaria. Non è quello che si fa dentro allo stadio ad essere affascinate, a mio avviso, ma lo stadio stesso., E’ quasi un monumento… un simbolo della città. E questo la dice lunga sui simboli che la città NON ha.
RIASSUMENDO
È un posto in cui andare? Si, assolutamente.
La mia è stata la prima esperienza in Spagna e devo dire che sono stato davvero bene: la spesa è relativamente vicina a quella italiana (la vista costa circa come a casa mia ecco) e il luogo merita. Non tanto per la bellezza quanto per energia vitale che, Madrid lo dimostra, non è necessariamente “fretta” o “velocità”. Madrid dimostra che si può vivere bene, con relativa calma in una metropoli globale.
Avremmo molto da imparare, da questo punto di vista. Tutti.