Ieri su FB ho fatto un esperimento, ho pubblicato un piccolo cucciolo di gatto di nome Sansone. Non che sia un esperimento geniale ma siccome non pubblico MAI gattini, è stata una sorta di battesimo del fuoco.
Poi cosa ho fatto? Ho pubblicato altri due contenuti, questa volta testuali, di tipologie diverse ed ho misurato i risultati con un sistema che chiamo “Engagement ponderato di NetPropaganda” ovvero attribuendo un valore di 1 ai like, 3 ai commenti e 5 agli share (tra l’altro è un sistema che può essere usato su OGNI social, trasversalmente).
Questi i risultati:
-1- Commento sugli atteggiamenti dei “supposti sinceri” ma in realtà imbecilli. Punto di vista personale.
103 like, 3 condivisioni, 20 commenti (esclusi i molti nidificati)
Engagement ponderato secondo il sistema NetPropaganda uguale a 178
-2- Microsoft che spende 26 miliardi per Linkedin: notizia preziosa, che riguarda tutti, utile et interessante. Il mio argomento, di fatto.
111 like, 12 condivisioni, 35 commenti (esclusi i molti nidificati)
Engagement ponderato secondo il sistema NetPropaganda uguale a 276
-3- Gattino pelosotto di nome Sansone. Foto brandizzata con hashtag di riferimento, senza filtri, postata direttamente da FB, no crossposting.
312 like, 8 condivisioni, 58 commenti (esclusi i molti nidificati)
Engagement ponderato secondo il sistema NetPropaganda uguale a 526
I dati adesso sono cambiati perché Sansone sta continuando a fare il panico su FB ma quello che ci interessa è che quel post ha fatto un ponderato maggiore di quello degli altri due messi assieme.
Ho avuto dei valori molto più alti in passato, con altri post, ma questo è abbastanza indicativo di quello che succede su Facebook.
Prima che qualcuno me lo dica lo dico io: lo so, era l’unica foto dei tre contenuti e il target a cui parliamo con un gattino non è “buono” quanto quello a cui parliamo se facciamo per esempio un post di questo tipo ma quello che volevo dimostrare era puramente quantitativo, non qualitativo.
Ora, riprendendo un post di Lorenzo Lucca su Facebook, come mai il gattino spacca?
Senza entrare in congetture metafisiche da espertone, ecco il motivo:
E’ un animale
La capacità di riconoscere elementi viventi (volti, animali ecc) si è sviluppata con l’evoluzione dell’uomo, per sfuggire alle minacce di predatori mimetizzati. Essendo una parte evolutiva, con un animale o uomo guadagni una attenzione involontaria, ma istantanea e istintiva.
E’ un cucciolo. Di gatto!
Gli elementi neotenici fanno scattare altre emozioni, siamo mammiferi alla fine: per un cucciolo a livello genetico proprio non c’è storia nel calamitare l’attenzione e abbassare i livelli di guardia e aggressività.
Inoltre è un gatto: anche se sono arrivati “dopo” i cani, si parla di almeno 7000 anni di crescita domestica con l’uomo: sono migliaia di anni di evoluzione congiunta, che lasciano ovviamente delle tracce anche nell’uomo.
Stiamo parlando dei primi millisecondi di visione del post, senza che sia ancora partito qualsiasi ragionamento razionale, ancora prima di capire che è un post e che c’è qualcosa scritto dentro o di pensare “non lo cliccherò mai perchè è una trappola”.
La domanda adesso è:
come mai per diventare influencer allora non si pubblicano SOLO gattini?
E’ presto detto, ovvero perché la popolarità NON è un fattore assoluto ma uno dei fattori di misurazione dell’influnce!
I 3 fattori che ho spiegato in questo post sono i seguenti:
Fattore 1: reach o copertura o, se vogliamo, popolarità
Fattore 2: i canali di comunicazione
Fattore 3: engagement
Il fattore 2 basa tutto sulla credibilità. Ora, se apriamo Buzzoole e cerchiamo di capire in quale settore è applicato il mio grado di influence appare chiaro che NON è nello sport o nel Fashion :)

Se vogliamo essere influenti dobbiamo essere credibili, NON solo popolari
e se ci limitiamo a postare gattini non stiamo facendo contenuto ma solo puri et sterili numeri. Se qualcuno che pubblica solo e sempre gattini domani fa una recensione a un cellulare o parla di un nuovo prodotto assicurativo, è da prendere in considerazione come credibile? No, assolutamente no, perché non ha un background che lo rende tale.
Quindi, mi raccomando: non vi fate drogare dalla smania di like e di engagement perché da soli, senza un supporto di credibilità e fiduzia da parte di chi vi legge, non servono a nulla.