Scrivevo, nel sideralmente distante aprile 2014:
Ci sono alcune cose che sostengo da sempre con forza: sostengo la magia dirompente delle #magnifiche, ad esempio, ma non stiamo parlando di questo adesso. Sostengo che la condivisione è meglio delle competizione che la competizione sfrenata ci ha portato al mondo meschino in cui viviamo, e sostengo anche da sempre che il possedere le cose è da perdenti.
Mi spiego meglio: perchè debbo possedere uno yacht quando posso usare uno yacht? Il possesso, in se, è la finalizzazione dell’utilizzo, nel senso che il possesso è il mezzo e l’utilizzo il fine.
Quindi perchè non passare direttamente al fine senza passare per il mezzo?
Questa era l’introduzione all’intervista a Rachel Hentsch, sono il Community Development Manager di Useit, per la rubrica Innovazione Italia.
Mi piaceva il servizio perché dava forma e contenuto al mio pensiero, alla mia idea, al mio concetto. Ma evidentemente non è piaciuto solo a me visto che sarà l’unica startup italiana a partecipare al prestigioso MIT Global Entrepreneurship Bootcamp, che nella terza edizione prevista per fine marzo 2016 si terrà a Seoul in Corea del Sud.
Di nuovo, a me il progetto piace, penso sia interessante e quiindi lascio la parola a Rachel… di nuovo :)
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“L’anno 2016 si prospetta promettente per la Sharing Economy ed in particolare per useit, il progetto innovativo nel quale Rudy è stato tra i primi a credere quando ancora era in fase di lancio.
A rappresentare useit e la capacità di innovazione che alimenta il contesto nazionale sarà Rachel Hentsch Spadafora, socia e CDO della startup, alla quale lavora con sconfinata passione da due anni. Rachel, donna multi-culturale trapiantata in Italia da ormai 23 anni, con lauree conseguite all’Università di Cambridge e all’Università di Roma La Sapienza, architetto, Donnavventura, madre di 5 figli nonché Campionessa Regionale 2015 di Enduro, è la seconda donna italiana a conquistare uno dei pochi ed ambitissimi posti al MIT Bootcamp, riservati a chi ha completato con eccellenza gli specifici corsi online di Entrepreneurship.
L’MIT Global Entrepreneurship Bootcamp si configura infatti come il culmine di un percorso di formazione che ha inizio online, e che trova il suo coronamento in un convogliamento di partecipanti selezionati e provenienti da oltre 50 paesi (sono alla fine circa 60 persone, scelte a partire da oltre 100,000 candidati iscritti al corso online) cui viene data l’opportunità unica di portare la propria idea imprenditoriale, da forgiare o perfezionare, in una specie di super acceleratore fino ad arrivare ad “escape velocity”. Nel corso della settimana di Bootcamp, l’obiettivo è quello di fornire ai partecipanti gli strumenti per “accelerare” lo sviluppo della propria idea di impresa attraverso seminari, approfondimenti, confronti e prove pratiche sotto la guida esperta di Bill Aulet (Docente Senior e Managing Director del MIT Sloan School of Management) e di Erdin Beshimov (Teaching Fellow al MIT).
useit (www.useit.it) è un portale italiano trasversale e multi-device di noleggio e vendita peer-to-peer delle proprie risorse sotto-utilizzate che si propone di stimolare, attraverso appositi strumenti tecnologici (sito web e mobile app), un nuovo modello di consumo incentrato sull’utilizzo anziché sul possesso delle cose. Le transazioni sono regolate attraverso una moneta virtuale, lo u-coin (riconvertibile in euro) e si differenziano da portali simili per l’assenza di commissioni su noleggio o vendita, consentendo di fatto una partecipazione gratuita ma che gode tuttavia di meccanismi di tutela a vari livelli (sistema di user ranking, cauzione, assicurazione gratuita a crescita esponenziale fino ad un massimo di 2mila euro). In tal modo, l’offerente da una parte può in tutta sicurezza valorizzare il suo patrimonio di beni individuale, mentre d’altra parte il noleggiatore attinge anche esso in tutta sicurezza ad una fruizione di oggetti, servizi e spazi per un tempo limitato (nella logica del pay per use), scavalcando le barriere all’accesso a molte esperienze di vita quotidiana. Quindi in finale, vi è risparmio e guadagno per tutti, incluso l’ambiente. Il progetto useit mira inoltre alla creazione di reti sociali solidali di quartiere e vicinato, imperniate su di una fattiva collaborazione, per generare coesione sociale, fiducia e un senso di comunità, destinando inoltre una parte dei ricavi ad essere periodicamente restituita alla community sotto forma di microfunding di iniziative, borse di studio, e supporto alle associazioni benefiche in una logica di condivisione portata a 360 gradi, chiudendo così il cerchio dello sharing con compiuta coerenza. La visione a lungo termine di useit prevede di replicare il modello di “sharing as a lifestyle” (a carattere scalabile) oltre i confini nazionali per portare lo sharing ad un livello globale ed internazionale, tale da rivoluzionare completamente il modo di viaggiare e di pensare lo spostarsi, in termini sia logistici che socio-esperienziali.
useit capiterà quindi proprio a proposito nel dinamico laboratorio asiatico, perché Seoul, città di 10 milioni di abitanti, è stata designata dal proprio governo appunto “Città dello Sharing” per eccellenza, con un intervento attivo e diretto da parte della Pubblica Amministrazione. Infatti il Sindaco di Seoul Won-soon Park è impegnato da oltre un anno nella implementazione e diffusione di modelli di sharing attraverso delle collaborazioni sia con aziende private, sia con le ONG, per rendere la condivisione parte integrante dell’economia della città e creare un ufficiale ecosistema di sharing. Il progetto Sharing City connette i cittadini tra di loro e ai servizi di condivisione, in uno sforzo per restituire un senso di fiducia e comunità, ridurre sprechi e consumo, ed attivare l’economia locale.
[fonte: articolo su Shareable http://www.shareable.net/blog/sharing-city-seoul-a-model-for-the-world]
Nel Bloomberg Innovation Index 2015 (che tra gli altri parametri misura le capacità R&D, produttività e densità tecnologiche, nonché attività brevettuale di un paese) la Corea del Sud sta in testa alla classifica, (precedendo Giappone, Germania, Finlandia, Israele e Stati Uniti).Il governo ha stanziato 3,7 miliardi di dollari a supporto delle startup innovative, e tutta la nazione gode di penetrazione wireless 100%.
Più in generale, la missione che si prefigge la Massachusetts Institute of Technology è a dir poco colossale: arrivare ad istruire 1 miliardo di studenti in tutto il mondo attraverso i loro corsi online (i cosidetti MOOC, abbreviazione di “Massive Open Online Course”): già nel febbraio 2014 si registravano oltre 820 mila iscritti provenienti da 188 paesi ai corsi MITx. Per allargare il bacino di utenza oltre i confini imposti dalla conoscenza della lingua inglese, nel gennaio 2015 i corsi online sono stati corredati di sottotitoli in Spagnolo, Francese, Turco e Mandarino.
[fonte: blog MIT https://medium.com/@MIT.15.390x/educating-1-000-000-000-students-36bbce0e80d3#.1ohi0alg5]
I corsi specifici MITx si iscrivono nel più ampio ambito dell’EDx, piattaforma completamente open source e senza scopo di lucro, fondata congiuntamente dalla Massachusetts Institute of Technology e dalla Harvard University per spaziare oltre i tradizionali limiti dell’insegnamento sia online che on campus, tramite metodologie innovative.
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L’appuntamento per useit e Rachel è quindi a Seoul dal 19 al 25 marzo prossimo… personalmente non posso che fargli i miei auguri!