Essere capaci di usare le tecnologie o i formati digitali. L’abilità di usare, insegnare e comprendere tutto ciò che è “digital”.
Digitalità è la proprietà di chi è, pensa e agisce digitale.
Consapevolezza Digitale è un contenitore che nasce in collaborazione con #migrantidigitali per promuovere tutte le iniziative volte a stimolare e sostenere la cultura digitale in Italia. Facciamo due chiacchiere con Giorgio Borgonovo sul tema, visto che è un tema che interessa molto anche me.
D) Ciao Giorgio e grazie per il tuo tempo. Vuoi fare una tua breve presentazione e dirci che ruolo occupi nel progetto?
R) Grazie a te Rudy. Mi occupo di una cosa che si chiama “gestione della conoscenza”, ossia di fare in modo che ciò che si impara facendo un lavoro in un’azienda diventi un sapere per tutta l’azienda anziché restare solo nella testa di chi ha fatto il lavoro. Credo che in Italia ce ne sia un bisogno vitale, ma non si sa come farlo; inoltre è un tipo di attività che ha bisogno di nuove tecnologie e di una nuova cultura.
Parlando con gli esperti mi sono reso conto che le aziende, e soprattutto le persone, non lo sanno e non riescono a capire. Così mi è venuta l’idea del “mese della consapevolezza digitale”, come quello della prevenzione dentale, per raccogliere e promuovere le iniziative che possono aiutare a diffondere la cultura e il sapere del digitale in Italia. In questo mi stanno aiutando i #migrantidigitali un gruppo di persone molto simpatiche (e competenti) su LinkedIn.
D) A quali domande rispondete? Dacci dei perché. Spiega in modo semplice di cosa si tratta, come se lo dovessi spiegare ad un anziano… come me.
R) Sebbene mi sia occupato di informatica da molto prima che il secolo scorso finisse, ultimamente mi sono reso conto che stavo perdendo colpi e ho cominciato a non capire cosa fosse questa mania dilagante per il termine “digital”, con interi settori di mercato che se lo contendono.
“Colpa della vecchiaia” mi sono detto, poi ho visto che anche gli altri non ci capivano un granché. Anzi, quasi nessuno!
A me piacerebbe aiutare le aziende a rinnovarsi a sfruttare meglio queste tecnologie. Ma come fai a proporre un’automobile a uno che ha sempre e solo visto cavalli?
Pensa a che faccia deve aver fatto il contadino del Minnesota nel 1915 quando gli chiedevano “vuoi un’autovettura?”. Non credo che abbia risposto “Sì, ma la voglio con airbag e aria condizionata”.
Noi oggi siamo in questa situazione, la gente non sa e non ha proprio capito cosa sia il digitale, è difficile proporre alle aziende addirittura un processo di trasformazione digitale.
Consapevolezza digitale cerca di dare un’infarinatura.
E per chi è più avanti una bussola per muoversi in questo cambiamento epocale.
D) A chi vi rivolgete?
R) Intanto è una chiamata alle armi per tutte le aziende, i professionisti, le associazioni e chiunque altro sia appassionato di tecnologie e cultura digitale e voglia proporre nel mese di ottobre, o anche nei seguenti, iniziative che spieghino i benefici e le qualità del digitale alla gente e alle organizzazioni.
Poi cercheremo di proporle a tutti gli altri.
D) In che modo veicolate il progetto? Avete un piano di ADV, con il passaparola, con i piccioni viaggiatori? Come fate sapere al mondo che esistete?
R) I piccioni, purtroppo, hanno preferito piazza del Duomo. Così ne ho parlato con mia moglie che né ha parlato con le sue amiche…
Sto scherzando, ma non troppo. Il passaparola è senz’altro il mezzo su cui stiamo puntando di più, soprattutto su LinkedIn.
Io non sono un grande esperto di “digital marketing” e faccio quel che posso, ma accetto volentieri consigli e aiuto.
D) Chi fa parte della partita? Quanti siete, chi siete e come siete strutturati? No, non sono della DIGOS ;)
R) Io stavo cercando di spacciarmi per una grande organizzazione, direi che mi hai beccato.
Oltre a me hanno accolto la sfida con entusiasmo i #migrantidigitali che sopportano attivamente l’iniziativa.
Quindi se qualcun altro è interessato a collaborare si faccia avanti: abbiamo bisogno di molto aiuto.
D) Presumo avrete intenzione di guadagnare dal vostro lavoro di intelletto: se sì da quando? E in che modo?
R) Tutta l’iniziativa è gratuita, perché spero che serva a tutti (alle persone, alla scuola e alle aziende).
Ma confesso che spero di trarne beneficio anche io se l’idea ha successo magari trovo un lavoro vero!
D) Che cosa manca in Italia per poter sviluppare idee competitive?
R) Urca! Mi hai detto di non fare elenchi puntati… cercherò di limitarmi. Intanto manca la Scuola, che insegni ai ragazzi ad essere curiosi e a realizzare i propri progetti (anche solo come una ricerca scolastica).
E poi ai più grandi manca la capacità di apprezzare le idee degli altri. Siamo molto bravi a criticare, meno a sostenere e vedere quello che c’è di buono.
Per il resto l’Italia ha un sacco di idee, quindi con un po’ di collaborazione sarebbe facile sfondare, per questo mi piace la filosofia che sta dietro alle startup.
D) A proposito di idee competitive, eventi come Edison startup challenge sono rivolti a startup innovative con non oltre tre anni di vita. Pensi che le grandi aziende “affermate” dovrebbero investire nelle startup oppure che non lo debbano fare per non creare la loro stessa concorrenza del futuro?
R) Le grandi aziende attingono a piene mani dalle startup e dalle piccole aziende, ma sono anche essenziali per farle emergere. È un ecosistema e servono tutti gli elementi perché possa essere fertile.
Il supporto alle startup è decisivo perché da lì nascono le idee più innovative. Non credo che abbiano da temere nulla finché continuano a progettare per il futuro.
Forse dovrebbero fare un passo ulteriore e iniziare a seminare facendosi vedere di più nelle scuole, anche quelle dove non penseresti di trovarle, come i licei.
D) Che cosa abbiamo in Italia che ci permette di creare idee competitive? Quali sono i nostri quid?
R) Sole, ambiente, cultura e creatività (che probabilmente nasce dagli altri tre). Intesi sia in senso reale che figurativo.
Siamo un popolo aperto che ama creare relazioni, abbiamo moltissime risorse che generano creatività e ci divertiamo a fare.
Per risorse intendo ovviamente tutta la nostra storia, storia dell’arte e della tecnica, ma anche, ad esempio, la buona cucina (che ci tiene a tavola a parlare), l’apertura mentale (il fatto di essere in mezzo al Mediterraneo avrà un suo vantaggio), la diversità di culture, di usi e costumi, l’ambiente naturale bellissimo e quello urbano così vivace.
D) Pitch & Drink (pitchndrink.com) è il progetto che unisce l’utile al dilettevole rendendolo profittevole. Hai presente un aperitivo in cui si beve un buon drink e si gusta un buffet? Ecco, aggiungi startup e networking ed avrai Pitch & Drink con i quali, in questo momento, ti sto mettendo in contatto per continuare a parlare del vostro progetto. Che te ne pare?
R) Direi che stai materializzando quello che ho appena detto. Ci piace mangiare e bere anche perché a tavola vengono idee e relazioni bellissime.
Devo fare il mio pitch adesso? Oddio, non ero preparato!
Se il concetto di “consapevolezza digitale” avesse successo, potrebbe diventare una comunità di professionisti del digitale e dell’innovazione che collaborano e si conoscono, magari supportati e garantiti da sistemi di rating social (cosa pensano di me i miei partner, gli altri professionisti, i miei clienti).
D) Fai un appello. Che sia qualcosa che vuoi chiedere, come soldi o aiuto, oppure qualcosa che vuoi dire, come mandare tutti a quel paese oppure benedire tutti quanti.
R) Vogliamo far crescere l’Italia, io non so quale sia la ricetta giusta. Consapevolezza digitale è un esperimento, funzionerà se in tanti si faranno avanti proponendo iniziative che spieghino che cosa è il digitale. Quindi fatevi sotto!
Se poi trovate che il sito www.consapevolezza-digitale.it possa essere migliorato, dateci una mano a farne uno migliore.
Ah, e un’ultima cosa. Sto cercando qualcuno disposto a pagarmi in cambio del mio aiuto a portare il digital all’interno delle aziende, se conoscete un matto e lo mettete in contatto con me ve ne saremo entrambi grati. Altrimenti devo andare avanti a inventarmi qualche altra iniziativa fuori di testa …e con questa siamo a tre per quest’anno.
Di seguito i riferimenti online per saperne di più, e grazie a Giorgio.
www.consapevolezza-digitale.it
@digitalness01
Se vuoi proporre la tua idea o progetto o startup o quello che hai in testa, leggi la pagina con le modalita’ ed il semplice regolamento di #innovazioneitalia