Vi ricordate i 5 teoremi per capire e vivere i social network? Il quinto dice questo: “L’ironia, sui social media, spesso non viene percepita. Se scrivi qualcosa di ironico preparati ad essere nel centro del mirino di chi non ti conosce bene: online non ci sono sorrisi o ammiccamenti e in quello che scrivi c’è quello che gli altri capiscono.”
Ieri sera, guardando la partita di pallavolo femminile persa dalle nostre ragazze contro delle fortissime coreane, ho scritto su Twitter una battuta che è la seguente: ” Le tifose della Corea, sugli spalti, agitano degli enormi vibratori di un appariscente colore rosso. Grande popolo! #londra2012 #pallavolo”.
Ora, ho quasi 40anni, non sono un idiota e frequento Twitter da molto tempo, è possibile che qualcuno pensi che io avessi scambiato dei salciccioni luminosi lunghi un metro, per dei vibratori?
Evidentemente si.
Niente da fare, come detto nel quinto teorema che si dimostra esatto, esiste sempre qualcuno che non capisce che stai scherzando e che ti prende sul serio. Dobbiamo stare sempre pronti a questa cosa, e mantenerci sempre freddi come il ghiaccio.
Capisco il 5° teorema, e le sue ragioni. Che in linea di massima, condivido.
Non sono però d’accordo che questa ne sia una dimostrazione.
Penso che la reazione non sia stata causata tanto dall’ironia sui lightstick, quanto dall’ambiguità di quel “grande popolo” conclusivo.
Un semplice “Forti!” avrebbe secondo me permesso di evitare. Nonostante l’ironia sui “vibratori”. 2cc
Se dici cio’ che non capisco m’incazzo, non importa se sono io a non capire, non importa se non sono ironico, non ti chiedo spiegazioni, e poi mi stai anche antipatico.
Spesso e volentieri questo è il pensiero di chi non capisce.
Lov ironici
ma, seocndo me oltre ad esserci la categoria dei non percettori di ironia, c’è anche la categoria degli haters, che prima di accendere il cervello e capire cosa hanno appena letto, accendono le dita e inveiscono su una differenza di visione del mondo (e ovviamente la tua è quella sbagliata).
Comunque io li ho scambiati per vibratori.
Le persone fraintendono prerchè vogliono farlo. È il momento di gloria mentre offri un fianco scoperto. Non me la prenderei, si tratta di imbecilli:)
I punti sono due: 1°: siamo circondati da gente che l’ironia non sa nemmeno dove sta di casa 2° se non ci si conosce si fraintende molto facilmente.
Se tu fai una battuta e io ti dico “sei un pirla!” noi ci conosciamo e sappiamo che la mia è una battuta bonaria, quindi tu lo capisci e non ti offendi. Ma se arriva qui uno sconosciuto e ti dice “sei un pirla” potresti anche offenderti perchè di lui non sai niente e potrebbe anche parlare sul serio. Ergo: non è fondamentale parlarsi di persona per fare dell’ironia, non è nemmeno necessario conoscersi di persona, l’importante è avere una lunga frequentazione e conoscere il carattere e il modo di rapportarsi delle persone. E comunque ti lovvo!
@ Cicapui:
sono un pirla??
Rudy Bandiera ha scritto:
ma certo! ;-)
Io sono bravissima a fare l’ironia però non so fare la ruota. Ora dimmi dove si comprano quei vibratori.
@ Elena:
ti piacerebbe eh ;)