“L’animazione è il futuro. Il cinema d’animazione soppianterà il cinema tradizionale.”
È questo quello che penso ogni volta che vedo un film “cartone animato”. A cosa servono gli attori se i loro alter ego informatici sono bravissimi a recitare, poco presuntuosi, lavorano a tutti gli orari, non hanno ingaggi milionari, non vogliono controfigure e non fanno dentro e fuori da cliniche per disintossicarsi?
Che senso ha guardare un film “tradizionale” pur sapendo che è tutto frutto di effetti speciali in quanto non si capisce più dove si colloca il confine tra realtà e finzione? Onestamente fino a non troppo tempo fa questa cosa mi esaltava… adesso inizia ad irritarmi. Ricordo che quando vidi “King Kong” (quello dell’anno scorso) alcune persone mi dissero:”è bellissimo. È fatto benissimo. Effetti speciali stupendi”. Ma io mi chiedo, è bellissimo o ci sono effetti speciali stupendi? Non è che le due cose devono andare a braccetto. A me personalmente King Kong ha fatto abbastanza schifo non ostante gli effetti straordinari, ma la gente spesso si confonde…

Detto questo, forse risorgerà il teatro, nel quale gli attori si riprenderanno la scena che è loro per natura, forse sto dicendo un mare di cazzate o forse no, ma quando vedo un film di animazione mi vengono sempre in mente queste cose. Ieri sera ho visto “Monster House” e mi sono ritrovato di nuovo a pensare che gli attori non servono più a niente.

Il film è ben confezionato e molto simpatico: si tratta di tre bambini che hanno a che fare con una casa stregata. Il tutto si svolge in maniera veloce e brillante e gli “attori” sono interpretativi in maniera straordinaria. Non è un film per bambini, o meglio, solo la trama lo è in maniera mirata. Il tasso di paura instillato dal lungometraggio è notevole, e se io fossi un frugoletto ieri sera non avrei certamente dormito. Se lo guarderete ricordate: la parte con i due poliziotti sfigati è stupendamente divertente.

Rapido, pauroso, simpatico, colorato e zelante.