A volte sono in giro per lavoro e, specie a colazione, mi capita di provare una strana sensazione, guardandomi in giro et riflettendo.
Spesso negli alberghi si tengono riunioni o convention di grandi aziende, di gloriose big company che hanno fatto i soldi et il successo in un mondo che non esiste più, e la stessa cosa, in parte, riguarda anche i partecipanti alle suddette reunion: questi sono tutti in giacca e cravatta e le donne tacchettine, tutti fiketti, si sentono fiki e mi guardano strano… Sai, un albergo di lusso, raffinato, e loro devono partecipare alla convention della loro grande azienda, ricca azienda, indistruttibile azienda… sono importanti, loro.
Io sono qua da solo che mangio uova, come uno scappato di casa qualunque, con i miei capelli bianchi, i miei tatuaggi e la maglietta… Mi guardano strano, da dentro alle loro camicie e cravatte.
Poi (non sempre succede ma è successo) dopo un’ora mi trovano sul palco e lo scappato di casa gli racconta che la vita e il mondo, così come lo conoscono, sono finiti. Curioso, no?
Si sentono parte di un potente sistema, sono omologati, abitudinari e sicuri. Ma questo sistema è sgretolato.
Visti dal mio punto di vista sono su di una corriera lanciata in discesa, senza freni, ma loro dentro cantano quel mazzolin di fiori, sbronzi, e non si accorgono di un cazzo.
Ecco, la mia missione è renderli consapevoli, facendoli guardare fuori dal finestrino e sperando che imparino a guidare e in fretta.
PS: lo so, non tutti quelli in giacca e cravatta solo omologati e non tutti quelli che lavorano nelle big company sono omologati. lo so. È una parabola per fare capire il senso del tutto, questo post.