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10 Ottobre 2013

Fare pubblicità sui social è percepito come un favore personale, non come un lavoro. #SMM

di Rudy Bandiera

E’ da tempo che mi ammazzo a dire che il problema più grosso di quelli che fanno un lavoro con Internet, è far percepire agli altri il valore del lavoro stesso.
Quelli che non sono “del mestiere” pensano che si cazzeggi solo, quelli che sono del mestiere sanno che ci si fa un discreto mazzo ma non lo si riesce a far capire.
Una delle cose che molti, moltissimi non capiscono, è che i contatti sono un valore. Anche un valore notevole.

Nella società dell’informazione in cui viviamo ci sono alcune cose che stanno assumendo un valore straordinario: la prima in sono i dati, i quali riuniti, tracciati e monitorati diventano i famosi “Big Data” dei quali parlerò la prossima settimana, e l’altro sono i contatti.
Se io parlo da solo quello che dico ha un valore. Se parlo a 10 persone ha un altro valore. Se parlo a 30.000 ha un diverso valore ancora.
Sappiamo benissimo che il tempo necessario a fare un tweet è identico che io abbia 10 o 1000 followers, ma sappiamo benissimo che il valore intrinseco del suddetto tweet è del tutto diverso.

Invece, ancora oggi e addirittura parlando sui social, ci sono persone che non capiscono il valore dei contatti: non capiscono nemmeno che se di followers ne hai 20.000 e non 10, qualcosa avrai fatto, per tanto tempo. Qualcosa di qualitativo e quantitativo, qualcosa chiamato “lavoro” ci deve essere dietro.

Ma tutti i giorni rimango sconcertato da quelli che questa cosa, semplicemente, non la capiscono.
La conversazione di seguito, che riporto testuale dopo la foto (e nella quale ho rimosso i riferimenti perché non voglio essere troppo carogna) riassume benissimo il succo di questo drammatico misunderstanding totale-globale-sociale.

Posta in arrivo _ LinkedIn

Di seguito la comunicazione testuale, riportata in ordine cronologica (qua sopra va letta al contrario)

Lui: ciao !! mi pubblicizzi il mio nuovo mash up!?

Io: ciao! E perché dovrei?

Lui: Ciao! :-) …perché sei una brava persona ed ammiri le persone determinate a diventare famose!
cmq preferirei mi pubblicizzassi la mia nuova canzone

Niente… io cosa dovrei dire a questo qua? Che quello che mi chiede è per me un lavoro che necessita di un budget e di una strategia e di un preventivo e di un piano e di un contratto e di un insieme di report?
Naaa, ho preferito rispondergli, alla fine “si va beh, in bocca al lupo”.

Rudy Bandiera

Divulgatore digitale, #TEDx speaker e Co-founder di NetPropaganda: sviluppo strategie in sinergia con i vari reparti delle aziende o con i professionisti per generare nuovi servizi, progetti e campagne di comunicazione online, creando e rafforzando l’identità di brand o di personal branding. Per la mia biografia, informazioni e contatti vai... alla pagina contatti ;)

6 Comments

  1. Gas
    10 Ottobre 2013 at 16:29

    purtroppo la cosa succede per tutti campi, non solo per i lavori strettamente basati sui social: a partire dal “mi fai il sito web” al “faresti foto alla mia serata”..

  2. Andrea Nardi (@_AndreaNardi)
    11 Ottobre 2013 at 11:56

    Non credo che questo atteggiamento sia esclusivo verso i professionisti del Social. Un po’ tutti i professionisti (medici, avvocati, commercialisti, giornalisti, etc.) hanno modo di scontrarsi con richieste di consulenze/attività gratuite da parenti, amici e a volte anche semplici conoscenti.

    L’ovvia considerazione da fare, sempre, è che ciò che non costa non vale nulla. La gente dovrebbe, più semplicemente, ricordarsi ciò.

  3. elena mezza
    11 Ottobre 2013 at 12:47

    Ragazzi, mi intrometto brevemente in questa interessante discussione, con la speranza di “portare un po’ di luce” ai diretti interessati.
    Ciò che avete scritto è, purtroppo, la verità.
    Ma è una verità tutta italiana!!!
    In questo periodo sto facendo la spola tra Milano (dove vivo) e Londra (dove vorrei trasferirmi)
    Là le opportunità digital sono tantissime. Alcune settimane non riesco nemmeno a rispondere a tutti gli annunci di lavoro che vorrei, tanta è la velocità di quel mercato.
    I social network, e le opportunità di comunicazione da essi veicolate, sono tenute in serissima considerazione.
    Per cui…… stringiamo tutti i denti, andiamo avanti per la nostra strada e non scoraggiamoci.
    Quando sono un po’ giù di morale, penso che in fondo sono una pioniera. A volte mi trovo da sola ad affrontare certe difficoltà ma poi quando si raggiunge la meta, si può sempre dire che la si è raggiunta per primi! ;-))
    Un abbraccio a tutti,
    Elena

  4. Rudy Bandiera
    12 Ottobre 2013 at 17:37

    @ Gas:
    @ elena mezza:
    @ Andrea Nardi (@_AndreaNardi):
    scusate il ritardo nella moderazione ragazzi, mi erano sfuggiti i commenti.

  5. Francesco D'Agostino
    27 Ottobre 2013 at 12:19

    Allora sei davvero una brava persona!
    Scherzi a parte, il tizio del mash up si è limitato a chiedere e credo che abbia dato anche una risposta simpatica. Se è giovane (non so se sia questo il caso) e senza un euro in tasca deve avere un po’ di faccia tosta ed essere creativo. Puoi accontentarlo oppure no secondo l’estro e l’umore del momento.
    Il vero dramma è quando certe richieste arrivano da aziende e professionisti che fanno business, un business in cui si fattura tutto tranne quello che dovresti fare tu. No no no, questo non va bene.

  6. Francesca
    27 Ottobre 2013 at 19:03

    Ben detto!
    Io mi sono trovata davanti anche a chi mi ha fatto lavorare per xxx tempo senza fornire mai il materiale richiesto e pretendendo risultati dopo 1 settimana di intervento.
    Dopo 2 settimane ha deciso che se ne occupava da solo perchè il suo ragazzo (che fa ben altro nella vita) gli costava meno ma che dovevo fornirgli il manuale di utilizzo… ovviamente gratis!!
    Bene io il “manuale” l’ho anche fornito, con tutte quelle info che alla fine puoi trovare in rete, e il primo post messo da loro era scritto in maiuscolo o.O
    Nemmeno l’ABC … figuriamoci come hanno gestito tutto il resto e per fortuna non hanno poi incolpato me del flop clamoroso (potevano anche insinuare che il manuale, ribadisco gratis, non era stato fatto bene).
    Erano convinti che bastasse sapere 2 cavolate per poterlo gestire da soli…già perchè io cazzeggio sui social…



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