Ci sono film e libri che lasciano un segno..in ognuno di noi diverso ma lasciano un segno.

Nel cinema come nella letteratura ci sono momenti in cui si toccano apici sublimi: sono insiemi di situazioni, stati d’animo e momenti storici che producono delle opere d’arte che sfiorano Dio.

Una pellicola come “Apocalypse Now” rappresenta secondo me un connubio perfetto tra tutto quello che può albergare in un film: la regia è straordinaria, fotografia stupenda, attori superlativi e sceneggiatura spaventosamente riuscita.

La guerra viene vivisezionata. Si porta alla luce tutta l’ipocrisia, la menzogna e lo schifo che una guerra rappresenta.

Il viaggio introspettivo di un uomo attraverso un paese martoriato alla ricerca di un’altro uomo che si crede impazzito….che forse è impazzito semplicemente perchè ha capito. Ha capito che non c’è ritorno.

Altri film come “Pulp Fiction” sono puri e semplici esempi di regia perfetta.

In questo lungometraggio tutto è cesellato alla perfezione: storie travagliate che si mischiano, si incontrano e si scontrano in una Los Angeles assolata e putrida……una città che non lascia scampo.

E i libri?

Secondo me ce n’è uno che racchiude in se tutto il marcio della politica passata presente e futura e che dimostra che le utopie sono tali a causa dell’animo malsano dell’uomo.

Questo libro è “La fattoria degli animali” di Orwell, che a dispetto del titolo fiabesco, è una profonda, dettagliata e caustica critica ai potenti: un libro che ho già letto 3 volte.

Pensando alla naturale predisposizione dell’uomo verso il lato oscuro mi viene in mente un altro capolavoro letterario:”Il signore delle mosche” di William Golding.

Questo signore per riassumere il suo libro usava una semplice ed efficacissima frase: “l’uomo genera il male come l’ape genera il miele”.

Come diceva Arbore…….meditate gente……meditate.