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Beyoncé
15 Aprile 2013

Rai censura un video perché contiene le parole “gay” e “lesbica”

di Rudy Bandiera

Ricordo di avere letto da qualche parte, non ricordo dove, che utilizzare in radio la parola “coscia” per esempio, era del tutto vietato, era censurabile. Parlo di qualcosa che riguarda una norma di decenni fa.
Si perché noi riusciamo a vedere lo sporco, la malizia e l’impudicizia in tutto, noi riusciamo a rendere ogni cosa indegna di essere pronunciata. Così coscia diventa una parola impura e pruriginosa, non il nome di una parte anatomica, ma una provocazione.
Ecco, sentendo questa notizia (che spero qualche lettore sia in grado di confermare) mi chiedevo come è possibile che le parole che NON hanno connotazioni negative, lo diventino a causa della morale distorta.
La coscia di Beyoncé è tra le cose più belle del mondo, non è certo qualcosa che fa male alla salute, così come non fa male alla salute una coscia di pollo allo spiedo. Quindi? Dove sta il male?

Io speravo che questi “tempi oscuri” e che questo neo-medioevo fossero passati, finiti, reclusi in un passato bacchettone che non c’è più. Speravo che la nostra società fosse pronta per dire le parole che, a qualcuno danno fastidio. Parola che per molti imbecilli hanno connotazioni negative e che quindi non si devono dire né sentire.
Parole come gay o lesbica ad esempio.

Si perché in campo discriminante noi siamo dei campioni, siamo dei campioni mondiali. Non solo siamo un Paese in cui NON esiste una legge che tuteli le persone gay, lesbiche, trangender e bisex contro gli attacchi omofobici, no no non solo, riusciamo anche a non utilizzare le parole gay o lesbica, riusciamo a censurarle da una pubblicità, guarda caso, contro l’omofobia. Come se fossero parolacce. Insulti.

Lo spot “Sì alle differenze. No all’omofobia”, realizzato dal Dipartimento per le pari opportunità di Palazzo Chigi, ha come obbiettivo quello di promuovere la cultura del rispetto e di fermare l’omofobia nel nostro paese (…) Perché lo spot non è mai andato in onda? Secondo il sito AgenParl, che riporta la notizia, la Rai avrebbe fermato la messa in onda dello spot perché contiene le parole “gay” e “lesbica”. (fonte)

Io mi vergogno per chi ha preso la decisione, mi vergogno che esistano persone talmente ottuse, razziste e bigotte da non voler nemmeno sentirla pronunciare, la parola gay.
Io mi vergogno di vivere in un Paese che non rispetta non solo le diversità, ma neppure quelli che di diverso non hanno assolutamente nulla.

UPDATE
mi hanno segnalato che il video sta andando in onda. Ne sono felice. Mai sono stato tanto felice che un mio post divenisse obsoleto.

Rudy Bandiera

Divulgatore digitale, #TEDx speaker e Co-founder di NetPropaganda: sviluppo strategie in sinergia con i vari reparti delle aziende o con i professionisti per generare nuovi servizi, progetti e campagne di comunicazione online, creando e rafforzando l’identità di brand o di personal branding. Per la mia biografia, informazioni e contatti vai... alla pagina contatti ;)

denise milani 2
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