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12 Giugno 2008

Il mouse è morto

di Rudy Bandiera

Pensando alle grandi rivoluzioni che hanno contraddistinto gli ultimi vent’ anni, spesso si tende a sottovalutare o non menzionare il mouse; è piccolo, poco costoso, di uso quotidiano e comunissimo, e quindi sfugge all’attenzione.
Il suddetto gingillo è stato il vero motore della rivoluzione digitale: ha permesso a chiunque di interfacciarsi con le macchine, senza l’uso innaturale di comandi e stringhe di codice lanciare attraverso una tastiera.
Il mouse ha dato la vita alle interfacce grafiche: cartelle e icone, intuitive e semplici da usare, esistono perché c’è quel piccolo oggetto di plastica che permette di farne uso.

Ma secondo me, il mouse come molte altre geniali invenzioni, è destinato a sparire, e anche relativamente presto.
Il motivo è presto detto: è un’interfaccia verso un’interfaccia, e quindi è un passaggio in più tra noi e la macchina. La semplificazione dei comandi e l’aumento delle funzionalità dei sistemi, porta il mouse ad essere una reliquia.

Ma come gestire un computer senza “il topo”?
Immaginate per un attimo una scrivania, con un monitor da venti pollici incassato circa dove oggi avete la tastiera: figuratevi il monitor inclinato di 45 gradi rispetto il piano del tavolo. Per completare il quadro mentale, pensate a questo venti pollici come un touch screen.
Lo spaccato di futuro è completo ed è efficace.

Le cartelle le potrete toccare con le dita
, ci potrete fare doppio click sfiorandole due volte, le potrete trascinare, cancellare, riprodurre e modificare con solo l’uso delle dita. Il vero “digitale”.
Due dita tasto destro, un dito tasto sinistro: il gioco è fatto e la nuova rivoluzione delle interfacce tattile è pronta.
La straordinaria sensazione di naturalità di un simile sistema, è la sua arma vincente: chiunque può toccare una cosa per spostarla, mentre arrivare a capire di doverla toccare attraverso un aggeggio sulla scrivania che a sua volta muove una freccetta, è decisamente meno intuitivo.

Una volta implementato questo sistema su tutte le macchine in circolazione, i software si adatteranno trovando applicazioni e metodologie di gestione dei programmi del tutto nuove. Effetti trascinamento e “rotolamento” del monitor saranno all’ordine del giorno.
Il “modello “Minority Report” è vincente anche senza l’uso di guanti per la realtà virtuale: le interfacce tattili sono il futuro verso il quale le aziende si stanno muovendo. Apple iPod Touch e Microsoft Surface docet.

Rudy Bandiera

Divulgatore digitale, #TEDx speaker e Co-founder di NetPropaganda: sviluppo strategie in sinergia con i vari reparti delle aziende o con i professionisti per generare nuovi servizi, progetti e campagne di comunicazione online, creando e rafforzando l’identità di brand o di personal branding. Per la mia biografia, informazioni e contatti vai... alla pagina contatti ;)

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6 Comments

  1. Nico
    12 Giugno 2008 at 11:55

    Ac brut mond.

  2. Rudy
    12 Giugno 2008 at 12:01

    hai visto il video? il “brut mond” è quello di adesso! a me scoccia solo di dover morire… non abbiamo nemmeno un’idea dei passi che farà la tecnologia nei prossimi anni. siamo solo all’inizio…

  3. conte2000
    10 Dicembre 2008 at 13:37

    “dover morire” già però se sei buddista ti reincarni e prima o poi torni uomo e ti godi il futuro, se sei cristiano risorgi e ti potrai godere subito il tuo bel futuro prossimo, se sei musulmano altro che futuro oltre a non so quante donne figurati se non ti potrai permettere un touch screen :) quindi pensa positivo

  4. Rudy
    10 Dicembre 2008 at 15:01

    ma certo che penso positivo… a me il mouse fa schifo!!
    sono stanco di muovere un pezzo di plastica su un tavolo…ho voglia di touch!

  5. Pingback: Il mouse compie 40anni. La tecnologia touch lo divorerà | RudyBandiera.com
  6. Pingback: Surface in crash: Microsoft ha più sfortuna di Paperino

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