• Home
    • Video
    • The Old Gamer
  • Rudy Bandiera: biografia e servizi
  • TEDx Rudy Bandiera
  • eBook gratuiti
    • Stato di pandemia: shut in economy, business, privacy e socialità nel dopo il COVID-19
    • Sociologia e marketing dei videogame
    • Il post perfetto per Instagram
    • CREA contenuti efficaci. Il mio metodo spiegato a tutti
    • Condivide et Impera
    • Le 42 Leggi Universali del digital carisma
    • Rischi e opportunità del Web 3.0
  • Home
    • Video
    • The Old Gamer
  • Rudy Bandiera: biografia e servizi
  • TEDx Rudy Bandiera
  • eBook gratuiti
    • Stato di pandemia: shut in economy, business, privacy e socialità nel dopo il COVID-19
    • Sociologia e marketing dei videogame
    • Il post perfetto per Instagram
    • CREA contenuti efficaci. Il mio metodo spiegato a tutti
    • Condivide et Impera
    • Le 42 Leggi Universali del digital carisma
    • Rischi e opportunità del Web 3.0
iron dome israele
21 Novembre 2012

Ecco cosa succede davvero in Israele (visto da Israele)

di Rudy Bandiera

L’altro giorno ho scritto un post nel quale riportavo la testimonianza di Adriana Zega, una cooperante italiana che lavora a Gaza da 2 anni e mezzo e che mi ha dato il permesso, tramite l’amico Angelo Valenza, di pubblicare la sua esperienza, le sue giornate e le sue nottate.
Ovviamente alcuni mi hanno criticato, dicendo che faccio “informazione di parte”. Allora, questo è un blog e faccio l’informazione che voglio, non quella che mi viene detto di fare. E’ il bello di avere un blog, del resto.
Poi, aggiungo, faccio l’informazione che ho, ovvero quella che riesco ad avere, a leggere o a sapere. Sarei stato molto felice di pubblicare qualcosa anche dall’altro punto di vista.
Cosa che ho la fortuna di poter fare, oggi.
Mi è arrivata una mail che inizia in questo modo: “Janet Rubin, sono italiana, vivo in Israele da 11 anni” e che si conclude in questo modo: “So che questa lettera non verrà pubblicata ma spero almeno che qualcuna la legga e e che decida di rispondermi”.
Dopo avere chiesto a Janet il permesso di pubblicazione, eccomi qua “sull’altra sponda” per raccontare anche un altro punto di vista.

iron dome israele

Salve, il mio nome è Janet Rubin, sono italiana, vivo in Israele da 11 anni e sono una vittima degli attacchi missilistici giornalieri da parte del movimento terrorista Hamas essendo residente in una delle zone che sono attualmente sotto attacco. Ho delle domande chiare e semplici che non vogliono essere polemiche bensi costruttive.
Perchè nel vostro giornale non sono piu presenti le decine e decine di vittime che ogni giorno perdono la vita in Siria? Lo dico onestamente e senza polemica..io sono interessata a sapere cosa succede in Siria e nessun quotidiano ne parla ma a grandi battute non fate altro che riportare la strage di bambini che sta avvenendo a Gaza.

Come è possibile che da stamattina sul vostro giornale non si faccia riferimento alla gravissima situazione del sud di Israele. In due ore questa mattina sono stati tirati piu di 20 missili, e grazie a D, e non ai palestinesi ma a DIO ribadisco, 14 sono stati intercettati.
Lo sapete che stamattina un missile ha colpito un autobus? E ieri una scuola che fortunatamente era chiusa perche il governo ha deciso di tenere chiuse le scuole al sud?
Perche il vostro giornale non le riporta queste notizie?

Scrivo queste parole da italiana che vuole sapere la verita non prendo una parte ma se volessi prenderla devo sapere come stanno realmente le cose e se non vivessi in questi territori non potrei saperlo certo grazie a voi.
Altra domanda..perchè non mandate in onda questo video con la traduzione (e se vuole gliela faccio io)

per capire come stanno vivendo 5 milioni di persone da giorni ormai, con il terrore..se non l’avesse capito Hamas ci invita ad incontrarci ad un bar o ad una fermata degli autobus non per bere un caffe cara redazione, ma per farci scoppiare..lei come si sentirebbe con queste minacce?
Io non ci dormo la notte….
Io i soldi per pagarmi un taxi tutti e giorni per andare e tornare dal lavoro non ce l’ho..come la mettiamo? aspettiamo fino a che la prossima notizia sul vostro giornale si io?
Io quel momento non l’aspetto perche mi fido del mio governo che per garantire la mia sicurezza e la mia vita è costretto a decidere di attaccare postazioni terroristiche in cui hamas nasconde CIVILI che nn hanno la stessa fortuna che io, di avere un governo che li tutela e li protegge. VITTIME come noi.
Noi non vogliamo avere ragione, vogliamo che la verita venga mostrata al mondo, e che poi sia il mondo a decidere e a capire…ma dobbiamo dargliene la possibilita e nessuno in Italia lo sta facendo.
sapete cosa piu di tutto non mi fa chiudere occhio..non le sirene e neanche le minacce di attentati ma la mia impotenza di fronte all’indifferenza del mondo..e contro un’attenzione a senso unico che non possiamo piu accettare..
So che questa lettera non verrà pubblicata ma spero almeno che qualcuna la legga e e che decida di rispondermi.
Cordialmente

Dico solo un paio di cose a Janet: di Siria ho parlato diverse volte, ma evidentemente lei era altrove. E va benissimo. Ma non vedere una cosa non fa si che questa cosa non esista.
Infine, aggiungo: questo non è un giornale, non ho degli inviati di guerra che possono riportare notizie e non voglio fare informazione a senso unico ma, semplicemente, dire quello che penso. Sempre.

UPDATE: mi ha scritto Janet dicendomi che la lettera era per il Corriere della Sera ma poi ha deciso di mandarla a me… ho fatto colpo mi sa :)

Rudy Bandiera

Divulgatore digitale, #TEDx speaker e Co-founder di NetPropaganda: sviluppo strategie in sinergia con i vari reparti delle aziende o con i professionisti per generare nuovi servizi, progetti e campagne di comunicazione online, creando e rafforzando l’identità di brand o di personal branding. Per la mia biografia, informazioni e contatti vai... alla pagina contatti ;)

21 dicembre 2012
 Previous Article Un mese alla fine del mondo: ecco perché io tengo per i Maya
facebook ads
Next Article   Che cosa è meglio pubblicare sui social per avere successo (Facebook in primis)

9 Comments

  1. ardu
    21 Novembre 2012 at 15:45

    Io credo che sia un inferno da entrambe le parti.
    Però mi sono fatto la mia idea, Israele più che ai palestinesi pensa agli Iraniani, ed ora che c’è la scusa vedrete che un paio di voli sui siti nucleari iraniani lì faranno.
    Questo schifo deve finire, 2 stati.

  2. marco lauzi
    21 Novembre 2012 at 17:44

    @ ardu:
    qui non c’entrano recinsioni o embarghi. Perché non si comincia dal 1948. Per colpa della pazzi della Germania nazista si doveva un “risarcimento” ed una collocazione agli ebrei sparsi per il mondo e gli inglesi, in quel momento colonizzatori della Palestina lasciarono le redini agli americani che hanno deciso, unilateralmente, come sempre, che lì doveva nascere lo Stato d’Israele. Con mille motivazioni, politiche ed economiche. Tutto ciò a scapito della popolazione già residente: i palestinesi. In pratica hanno giocato a scacchi con il mondo. Ed ecco il prezzo. A chi, ora, la soluzione? A chi l’ha creata si direbbe. Ma negli States sono i residenti ebrei a tenere il pallino dei soldi e delle elezioni. Anche volendo, l’America non potrà mai essere equilibrata fra le due parti. In definitva, l’O.N.U. che esiste a fare se le decisioni mondiali sono prese dai singoli Stai sovrani? Il 1900 ha creato le basi per un mondo instabile.

  3. Nico
    22 Novembre 2012 at 15:18

    Io suggerirei a Janet di rivolgere la sua rabbia e le sue domande nei confronti dei governanti del “suo Paese”.
    Se i disperati di Gaza sparano missili a caso verso Israele è perchè lo stato di Israele ha segregato, affamato, umiliato, annichilito e ucciso i palestinesi, specie quelli di Gaza.
    La rabbia di Janet è condivisibile; la scagli contro i veri propiziatori di questa situazione di strazio: i suoi governanti.

  4. Laura
    2 Dicembre 2012 at 18:15

    Concordo con Angelo e Nico.
    Non vorrei fare della retorica ricordando i confini definiti dall’Onu e tutto quello che ne è seguito (http://it.wikipedia.org/wiki/File:UN_Partition_Plan_For_Palestine_1947.png), ed è notizia di sabato la decisione di Israele di autorizzare tremila nuovi alloggi per coloni nei territori occupati, decisione che inevitabilmente inasprirà la situazione. (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2012/11/30/Israele-3000-nuovi-alloggi-coloni_7882683.html)
    Ritengo che continuando in questo modo molti altri civili da entrambe le parti ne subiranno le conseguenze.
    Mi piacerebbe invece ricordare, se non prendere ad esempio l’iniziativa del Mestro Daniel Baremboim che, insieme allo scrittore Edward Said, ha fondato nel 1999 l’orchestra sinfonica West Eastern Divan Orchestra, con lo scopo preciso di favorire il dialogo fra musicisti provenienti da paesi e culture storicamente nemiche.
    La particolarità di questa formazione musicale è infatti quella di riunire giovani musicisti professionisti allo scopo di perfezionarne le competenze nella musica classica; provenienti però da zone come Israele, Egitto, Giordania, Siria, Libano, Palestina.

  5. antimo marandola
    26 Dicembre 2012 at 13:36

    entrambe le parti … è l’espressione più idiota che sono purtroppo abituato a sentire da chi più o meno consapevolmente in pratica aiuta i terroristi di Hamas. E’ come dire che i nazisti e gli ebrei sterminati avevano torti “da entrambe le parti.” Io vivo in Italia ma come ebreo sono andato in viaggio di solidarietà a Sderot e dintorni per aiutare psicologicamente chi vi abita. Per capire quanto Israele sia paziente vi chiedo di considerare una cosa: uomini e donne israeliane dai 18 ai 55 anni fanno parte dell’esercito ed hanno in casa la propria arma da portare in caso di richiamo via sms. alcuni hanno anche armi pesanti ma non si pensa a questo quando si parla delle stragi dei civili in Usa e si dice che succedono perchè ci sono troppe armi in giro. in Israele nella zona intorno a Gaza i bambini con età fino a 10 anni non hanno mai vissuto un solo giorno di pace e vivono molto tempo nei rifugi, vanno a scuola scortati dai blindati dell’esercito, soffrono tutti di sindrome post traumatica, sanno che hanno 10 secondi per nascondersi quando suona la sirena ecc ma i loro genitori che pure hanno in casa armi di tutti i tipi non reagiscono e non sparano sui palestinesi che stanno a pochi metri dalle finestre delle loro case. Quando Israele quest’anno ha deciso di reagire da Gaza erano stati lanciati su Israele almeno 750 missili. Dov’erano tutti quei vigliacchi che dicono “entrambe le parti” quando giornalmente avveniva questo massacro psicologico in tutti i casi e purtroppo anche fisico in alcuni casi? Dov’erano il papa, l’onu, la lega araba, i pacifinti, bersani, monti e chi più ne ha più ne metta? ora tutti a criticare la costruzione degli alloggi ma queste costruzioni sono sacrosante e mi auguro che ce ne siano 10000 o 100000 ancora. E mi spiego: immaginate che un signore venga a casa vostra e vi dica che voglia comperare la vostra ferrari. Iniziate a discutere sul prezzo ma non vi mettete d’accordo. il giorno dopo vi vede alla guida della vostra ferrari e reclama perchè la macchina è sua. Non lo mandereste a quel paese dicendogli che sarà sua quando la trattativa sarà chiusa e avrà pagato il prezzo pattuito? i terroristi devono accettare le condizioni poste da Israele che sono principalmente riconoscimento dello stato, cancellazione dalle loro leggi del progetto di distruzione di Israele, inviolabilità dei confini ecc. fino ad allora il suolo di Israele è di Israele che ci fa quello che vuole. alla faccia di tutti i terroristi e dei loro leccaculo mondiali.
    Tanto la storia insegna che non c’è nulla che Israele possa fare per non peggiorare la situazione. Per i terrosristi nella storia è bastato che gli ebrei esistessero e ancora per loro è un problema che gli ebrei pensino e vivano da ebrei. La storia ci ha insegnato a disprezzare profondamente tutti coloro che piagnucolano per i poveri palestinesi terroristi non in quanto tali ma solo come argomento da usare contro Israele. se non fosse così assisteremmo al coro di proteste per i palestinesi massacrati nei campi profughi siriani e invece silenzio. assisteremmo alle proteste mondiali per i 15000 palestinesi massacrati in giordania nel famoso settembre nero, invece silenzio. assisteremmo alle proteste per i 120000 palestinesi massacrati in siria dal padre dell’attuale boia, invece silenzio. e potre continuare per giorni. ma Israele ha imparato che la sua vita e la sua esistenza dipende solo dai propri nervi saldi e dalla propria forte ed inesauribile carica etica che pervade ogni soldato e ogni mamma e ogni padre, anche se a casa hanno le armi pesanti.
    Ham Israel Hai: il Popolo d’Israele vive!

  6. antimo marandola
    26 Dicembre 2012 at 13:50

    @ marco lauzi:
    Israele non è nato per decisione degli Usa ma da una votazione della amggioranza degli stati aderenti all’ONU il 29 novembre 1947 che hanno sancito la nascita dello Stato di Israele e di quello di Palestina. Israele ha festeggiato felice, gli arabi hanno detto no con i famosi 3 no di Casablanca e hanno dichiarato guerra nel 1948. hanno rifatto guerra a Israele nel 1956, nel 1967 e nel 1973. Poi visto che non riuscivano a vincere prima Egitto e poi la Giordania hanno sottoscritto trattati di pace. Nei trattati l’egitto a rinunciato a Gaza riprendendosi invece il Sinai. La Giordania ha rinunciato alla Cisgiordania e a Gerusalemme est. a quel punto è incominciato il terrorismo. Questa è la situazione in punta di diritto. Israele autonomamente ha lasciato Gaza e sarebbe disposto a lasciare ai palestinesi la parte che oggi è amministrata dall’autorità palestinese da cui già da anni ha ritirato il proprio esercito. Cosa si vuole di più? per favore, prima di sparare sentenze bisogna studiare. io non parlo delle lotte nigeriane perchè non le ho studiate ma non mi permetto di condannare nessuno a causa della mia ignoranza

  7. alexander
    28 Dicembre 2012 at 19:53

    I “ribelli” della Siria sono mercenari !
    Se Israele terrorista la smettesse di occuoare territori non suoi non esisterebbe Hamas !
    Palestina libera !!!!!

  8. Pingback: Ecco cosa succede davvero in #Israele (visto da Israele) | Parole in Piazza
  9. Pingback: Guerra social-e | Zetablue CREATIVE BUSINESS

Newsletter GRATUITA

Iscriviti alla Newsletter: eventi, formazione ed eBook gratuiti per te
Nome:
Cognome:
email:

Seguimi, se non sei un creditore

Follows
  • 42.5k Followers
  • 43.7k Followers
  • 18.6k Followers
  • 51.7k Followers
  • 5.9k Followers
  • 9.9k Followers

Denali hosting

RudyBandiera.com © Copyright 2015