Questa è da un certo punto di vista la domanda eterna, la domanda che tutti ci facciamo e con la quale prima o poi ci troviamo a fare i conti.
Quando devo decidere di bloccare qualcuno su Facebook e perché?
Allora, partiamo da alcuni assiomi che ci mettano nelle condizioni di capire:
– Possiamo essere “amici” di qualcuno e decidere se vedere SEMPRE quello che scrive, MAI oppure di farlo decidere all’algoritmo. Quindi diciamo che non siamo obbligati a sciropparci nulla, pur essendo amici.
– Possiamo levare dagli amici qualcuno e l’escluso non si accorgerà di niente, purché non vada a guardare. Diciamo che non vi sono notifiche di esclusione ecco.
– Possiamo NON essere amici ma seguire qualcuno e essere “quasi amici” per dire. Cioè, per esempio, io ho 5000 amici su Facebook che è il limite concesso oltre il quale non è possibile aggiungere nessuno. Le persone che mi chiedono l’amicizia non possono averla ma il sistema li avvisa che in ogni caso saranno followers, interagendo come se si fosse amici in pratica, tranne pochissime limitazioni.
– Se blocchiamo qualcuno, ovvero facciamo si che l’utenza bloccata non possa più avere accesso alla nostra utenza e ai nostri contenuti, questa cosa sarà vera anche al contrario cioè anche noi non potremo guardare dentro all’utenza di chi abbiamo bloccato.
Ovviamente se avete un profilo in cui tutto è pubblico, come il mio per esempio, basta de-loggarsi da FB o guardare con un browser anonimo per avere accesso a tutti i contenuti. Ma non si potrà interagire.
In soldoni, se io ho un profilo pubblico e blocco un profilo non pubblico ma che lascia aperto solo agli amici, io non vedrò più nulla di questo utente sia da loggato in FB che con un browser anonimo, sia non loggato. Come a dire, uno a zero per il bloccato.
Allora perchè bloccare qualcuno?
I casi secondo me sono sostanzialmente due e sono i seguenti:
1- Offese o volgarità
Se qualcuno si permette di arrivare sulla mia bacheca e offendere me o i miei amici o i miei followers io lo blocco. Non ci sono cazzi, lo blocco.
Non si parla infatti di discussioni o di idee contrastanti ma di offese e in casa mia, sulla mia bacheca sono in casa mia, io non offendo e gli altri devono fare la stessa cosa. Che poi dopo possano vedere i miei contenuti chissenefrega, l’importante è che questi scellerati non possano fare nulla.
2- Non ci voglio pensare più
Ci sono utenti che per un motivo o per un altro tendono ad esasperare. Per mesi, a volte per anni, tirano la corda della tua pazienza pensando di essere furbi, i più furbi del mondo, ma tu resisti e tieni botta fino a che non arriva il giorno sbagliato, il giorno in cui tu stesso sei smaronato, o nervoso, o giù di corda e allora che fai? Allora reagisci, probabilmente reagisci male.
Dice la legge 34 del Digital Carisma “NON cedere alla collera. MAI”
Cosa significa?
Quando siamo arrabbiati, quando proviamo la vera e propria collera, quello che sentiamo è una sorta di accecamento della ragione, una cecità momentanea durante la quale non siamo padroni di noi stessi. È la collera a farci agire, molto spesso con boiate inenarrabili (…) Tutti noi abbiamo un punto di rottura che cambia in base alla giornata, all’umore, alla salute e a mille altre variabili.
Tutti noi abbiamo un punto di rottura che cambia in base alla giornata
Ecco, per evitare che questo punto di rottura diventi anche la nostra figuraccia abbiamo solo un modo, solo un’arma ovvero il bloccare. Il bloccare non vuol dire “non voglio più sapere nulla” ma vuol dire “non voglio più pensare a te“.
Il fatto che bloccando qualcuno tu non possa più accedere ai suoi contenuti fa si che ti scordi che esiste, la tua curiosità scema e la possibilità di incrementare la tua irritazione scema insieme alla curiosità.
Il bloccare ti porta in una sorta di sana inconsapevolezza, una sana inconsapevolezza che ti farà stare meglio. E stare meglio, ricordalo sempre, è il fine ultimo di tutto e di tutti noi.
Liberati, blocca!