Riguardo al problema sollevato da Vittorio Zambardino e da me ripreso a questo indirizzo, mi viene da pensare che la prima cosa, la più lecita e naturale che si possa richiedere riguardo a Facebook, sia una presenza fisica di qualcuno con cui poter comunicare in caso di problema o bisogno.
Infatti quello che racconta Vittorio nel suo post è pazzesco: “Ovviamente scrivo subito all’indirizzo che mi è stato dato, in italiano e, poiché conosco i miei polli, anche in inglese. Pochi minuti e mi arriva una mail (in inglese). Evidentemente automatica. Dice che hanno ricevuto la mia segnalazione, ma che nel frattempo mi consigliano di leggere i termini d’uso”.
Ora si pensi quello che si vuole di Facebook e di Internet ma è innegabile che il social network in questione ha più di 200 milioni di utenti attivi che sono la linfa vitale del portalone, e come tali andrebbero tutelati dal sistema che si nutre delle utenze stesse. Oltre a questo si consideri che molte aziende hanno puntato intere campagne di marketing nei verso Facebook.
Non esiste un servizio, seppur gratuito, che non dia un servizio (scusate il gioco di parole) di customer care o al limite di assistenza che, seppur banale, deve esere quantomeno nella lingua dell’interessato (si parla di una multinazionale da 16 miliardi di dollari) e gestito da umani e non da BOT.
E’ troppo chiedere a Zuckerberg e compagni di darci semplicemente un banale, mal funzionante, lento e farraginoso servizio clienti?
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Mi associo, concordo e ribadisco. Ecco.
Chissà che qualcuno non ci ascolti….
ma perchè deve spendere soldi a mettere su un servizio clienti quando ci sono i bot che mandano le mail?
state scrivendo assurdità!