Il mondo del Web è sempre stato popolato da bizzarri personaggi che generalmente si perdono dietro a dei “niente” che per molti vengono considerati “tutto” e viceversa.
Come nella vita reale esistono delle mode, più o meno passeggere, che rendono una parte delle persone appassionate e un’altra parte distanti e stizzite. Succede per tutto, per i “nuovi divi” del Web, succede per le App, per i giuochi, e per i social.
Ieri, sotto un mio meme in cui parlavo di Pokemon Go un ragazzo ha scritto:
Vai a farti un giro in un reparto oncologico pediatrico e occupa il tuo tempo per qualcosa di più utile
Come se il fatto di giuocare a Pokemon Go impedisca intrinsecamente di andare a fare beneficenza in un reparto oncologico pediatrico e come, soprattutto, se ci fosse ben altro di cui parlare.
Ci sta, ci sta tutto, dico davvero.
Dei benaltristi ho parlato molte volte, quelli che ogni cosa dici si palesano con “c’è ben altro di cui parlare” così come di akuacaldisti, quelli che se tu dici che stai facendo una cosa loro l’hanno fatta 18 anni prima.
Ma c’è una categoria della quale non ho mai parlato e sono quelli che se qualcosa non ti piace o se non sei d’accordo, allora stai rosicando e sei invidioso.
In un post di qualche settimana fa su Buzzoole dal titolo “Influencer provocatori interessanti o cacciatori di like?” parlavo di come l’essere provocatori, facendo ragionare le persone in modo coerente, possa essere un ottimo modo per dare spunto alla discussione ma la discussione porta in superficie, in modo giusto e naturale, la critica.
Se ad una persona non piace lo stile di vita di Chiara Ferragni non è per forza uno che rosica, potrebbe essere uno che ha voglia di starsene da solo come Soldini a navigare intorno al mondo. Se a uno fa schifo la vita del navigatore solitario non rosica nei confronti di Soldini ma preferirebbe fare la vita della Ferragni.
La critica è sana, giusta, formativa, costruttiva ed edificante.
La critica, quella vera, non nasce per forza dal rosicare per qualcosa ma può nascere da idee diverse dalle nostre e questo, perdonatemi, in un mondo gestito da algoritmi di affinità è un valore assoluto perchè ci permette il confronto, ci permette di crescere.
Quindi, prima di dare dei rosiconi a quelli che vi criticano o criticano qualcosa che avete scritto, prima di dargli degli invidiosi cercate semplicemente di capire se esiste un fondo di senso e di verità in quello che alberga nella critica.
Non tutti sono invidiosi di te, a volte potresti anche scrivere delle minchiate.
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