Chiudi gli occhi e dimmi che tipo di esperienza virtuale vuoi far vivere al tuo visitatore. Questa è la suggestione che Alessandro Tasso, con il suo Abano360, vuole passare ai suoi clienti. Una sorta di Google StreetView ma… ma parliamone con lui che è meglio.
D) Ciao Alessandro e grazie per il tuo tempo. Vuoi fare una tua breve presentazione e dirci che ruolo occupi nel progetto?
R) Ciao a tutti/e, sono Alessandro Tasso, direttore commerciale e co-founder insieme a Iacopo Trezzi di AiSight Srl, società di videomaking, fotografia e webdesign con particolare specializzazione nei Virtual Tour, categoria al quale appartiene il nostro ultimo progetto, Abano360.
D) A quali domande rispondete? Dacci dei perché. Spiega in modo semplice di cosa si tratta, come se lo dovessi spiegare ad un anziano… come me.
R) La prima in assoluto è: “Da cosa differisce Abano360 rispetto all’attuale Google StreetView?”. Semplicemente i nostri Virtual Tour sono frutto della fantasia e delle richieste soggettive di ogni nostro cliente al quale diciamo: “Chiudi gli occhi e dimmi che tipo di esperienza virtuale vuoi far vivere al tuo visitatore”. Abano360 è la prima città virtuale d’Italia completamente interattiva che ha coinvolto tutte le attività presenti nel territorio aponense. Il ristoratore può far visionare video dettagli dei propri piatti e far sfogliare il proprio menu, l’albergatore può far prenotare le proprie camere e realizzare promo temporali ad hoc, il concessionario auto può far vedere gli interni delle proprie vetture e realizzare video e photo. Tutto viene inserito all’interno dei nostri tour, completamente interattivi e quindi “vivi”.
D) A chi vi rivolgete?
R) Abano360 è rivolto in primis al popolo aponense ma lo sviluppo nei territori limitrofi è in realtà già iniziato, le Terme Euganee sono un territorio fantastico e valorizzarlo ulteriormente è un gran piacere. I nostri tour invece, in generale, sono rivolti a tutti coloro vogliano dare un’impronta moderna alla propria attività. Basti pensare che tra i nostri clienti ci sono studi di avvocati e commercialisti, tutto può essere valorizzato con un VirtualTour, soprattutto le persone.
D) In che modo veicolate il progetto? Avete un piano di ADV, con il passaparola, con i piccioni viaggiatori? Come fate sapere al mondo che esistete?
R) I social network continuano a fare da padroni nella diffusione di progetti così moderni e i media fortunatamente hanno i loro fari puntati su di noi. Inutile però negare che, da sempre, il passaparola rimane il metodo più efficace per trasferire le emozioni di un progetto. Di questo ringraziamo le associazioni di categoria ed i cittadini aponensi che, fieri di quanto sta accadendo nella loro località, ne parlano con assoluto entusiasmo, sento questo progetto LORO.
D) Chi fa parte della partita? Quanti siete, chi siete e come siete strutturati? No, non sono della DIGOS ;)
R) Il progetto nasce dai due soci, Iacopo Trezzi ed il sottoscritto. Iacopo si occupa della parte artistica, fotografica e making of dei progetti, la parte invece di contrattualistica, burocrazia e rapporto con clienti e pubblico spetta a me. Ovviamente vista la dimensione del progetto la squadra si sta allargando, puntando su forze giovani e motivate, che hanno voglia di crescere insieme a noi e ad Abano360.
D) Presumo avrete intenzione di guadagnare dal vostro lavoro di intelletto: se sì da quando? E in che modo?
R) Le attività che aderiscono al progetto pagano una quota una tantum per essere visibili all’interno della città virtuale, variabile a seconda della tipologia di interattività che vogliono offrire al visitatore.
D) Che cosa manca in Italia per poter sviluppare idee competitive?
R) Un po di serenità economica distenderebbe gli animi senza dubbio e un’iniezione di fiducia nei giovani volenterosi farebbe bene al mercato nel suo complesso. Non credo che gli italiani, da sempre conosciuto come un popolo di creativi, abbiano lacune sotto il punto di vista dell’inventiva. Non bisogna smettere di credere di poter avere l’idea giusta, bisogna continuare ad aver fame e voglia di arrivare. Una cosa è certa al 100%: se non ci provi non ce la farai mai.
D) A proposito di idee competitive, eventi come Edison startup challenge sono rivolti a startup innovative con non oltre tre anni di vita. Pensi che le grandi aziende “affermate” dovrebbero investire nelle startup oppure che non lo debbano fare per non creare la loro stessa concorrenza del futuro?
R) Credo che un’azienda, piccola, media o grossa essa sia, non debba mai avere paura di quel che fanno i competitor ma piuttosto debba continuare ad investire per poter offrire sempre un prodotto migliore di quello realizzato in precedenza.
D) Che cosa abbiamo in Italia che ci permette di creare idee competitive? Quali sono i nostri quid?
R) La nostra fantasia, la nostra innata e famosa arte del sapercela sempre e comunque cavare in ogni tipo di situazione.
D) Fai un appello. Che sia qualcosa che vuoi chiedere, come soldi o aiuto, oppure qualcosa che vuoi dire, come mandare tutti a quel paese oppure benedire tutti quanti.
R) Lascio ad altri le reazioni emotive ed istintive (per quanto, ogni tanto, molto gratificanti!). Un appello molto banale: fate quello che avete voglia di fare, rispettando chi vi sta a fianco ma fatelo con voglia di crescere e migliorarvi. Viviamo in un momento storico dove si leggono solo notizie di cronaca nera, dove sembra nulla attorno a noi vada come deve andare, dove le polemiche sono ormai la normalità di ogni situazione giornaliera. Fate un respiro, calmatevi, analizzate a mente fredda ciò che vi circonda e… SORRIDETE :)
Di seguito i riferimenti online per saperne di più, e grazie a Alessandro Tasso
info@abano360.it , www.abano360.it
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